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 ITALIA - ITALIA - Italia. Un convegno per fare chiarezza sulla normativa e la ricerca con le staminali
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Notizia 
25 novembre 2004 16:50
 
Fare chiarezza sulla normativa vigente in materia di terapie geniche e cellule staminali e sull'utilizzo dei laboratori per le terapie cellulari che promettono nuovi orizzonti terapeutici: con questo obiettivo, il 23 novembre a Bergamo, si sono confrontati ricercatori, medici e politici nel convegno organizzato dall'Unita' di Ematologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo e dal Consorzio per la ricerca sulle cellule staminali (Constem).
Alla discussione, che ha riguardato gli aspetti normativi ma anche le esperienze di terapia cellulare attualmente in corso in Italia, hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti del ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanita' e del Policlinico di Milano.
Tra i temi di maggiore rilevanza, quello dei problemi relativi alle strutture GMP: "Si tratta -ha spiegato Martino Introna, direttore scientifico del Laboratorio di terapia cellulare e genica 'Gilberto Lanzani' degli Ospedali Riuniti- di strutture che si conformano alle direttive del Parlamento Europeo in merito alle buone pratiche di produzione all'interno di protocolli clinici su medicinali per uso umano. L'Ue ha infatti stabilito che i prodotti utilizzati per la terapia genica e per la terapia cellulare, basati su cellule umane e xenogeniche, devono essere considerati come farmaci e, di conseguenza, prodotti seguendo quelle che vengono definite le buone pratiche di produzione (GMP, appunto). Per poter pianificare sperimentazioni cliniche con cellule staminali e' pertanto necessario disporre di un laboratorio, di strumentazioni e di procedure tali da poter soddisfare le norme GMP della farmacopea ufficiale".
Nell'ambito della definizione degli standard strutturali e procedurali che consentano di passare dalle idee alla realizzazione e di poter raggiungere gli standard europei e mondiali e' stato sottolineato il ruolo di capofila dell'ospedale di Bergamo proprio grazie all'attivita' del laboratorio 'Lanzani', struttura tra le piu' attrezzate in Italia, in grado di preparare cellule nel pieno rispetto delle GMP europee.
 
 
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Alla discussione, che ha riguardato gli aspetti normativi ma anche le esperienze di terapia cellulare attualmente in corso in Italia, hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti del ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanita' e del Policlinico di Milano.
Tra i temi di maggiore rilevanza, quello dei problemi relativi alle strutture GMP: "Si tratta -ha spiegato Martino Introna, direttore scientifico del Laboratorio di terapia cellulare e genica 'Gilberto Lanzani' degli Ospedali Riuniti- di strutture che si conformano alle direttive del Parlamento Europeo in merito alle buone pratiche di produzione all'interno di protocolli clinici su medicinali per uso umano. L'Ue ha infatti stabilito che i prodotti utilizzati per la terapia genica e per la terapia cellulare, basati su cellule umane e xenogeniche, devono essere considerati come farmaci e, di conseguenza, prodotti seguendo quelle che vengono definite le buone pratiche di produzione (GMP, appunto). Per poter pianificare sperimentazioni cliniche con cellule staminali e' pertanto necessario disporre di un laboratorio, di strumentazioni e di procedure tali da poter soddisfare le norme GMP della farmacopea ufficiale".
Nell'ambito della definizione degli standard strutturali e procedurali che consentano di passare dalle idee alla realizzazione e di poter raggiungere gli standard europei e mondiali e' stato sottolineato il ruolo di capofila dell'ospedale di Bergamo proprio grazie all'attivita' del laboratorio 'Lanzani', struttura tra le piu' attrezzate in Italia, in grado di preparare cellule nel pieno rispetto delle GMP europee.
 
 
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