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 ITALIA - ITALIA - Italia. A Cagliari un convegno sull'immunotolleranza biologica
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30 settembre 2004 19:58
 
E' lo sfruttamento del meccanismo biologico dell'immunotolleranza una delle nuove frontiere alla quale puntano gli scienziati che si occupano di trapianti di organi e cellule staminali ematopoietiche. Se ne parlera' a Cagliari l'1 e 2 ottobre in un congresso internazionale al quale parteciperanno 20 relatori italiani e stranieri del piu' alto livello scientifico e clinico-assistenziale.
L'utilizzo del meccanismo dell'immunotolleranza, come ha spiegato il prof. Licinio Contu, coordinatore del Centro regionale trapianti e organizzatore del convegno ("I trapianti nel terzo millennio"), unito all'uso di farmaci immunosoppressori meno tossici, potrebbe consentire in futuro di migliorare in maniera netta i dati statistici soprattutto per quanto riguarda la sopravvivenza a lungo termine dei trapiantati di rene.
Gli studi hanno dimostrato, infatti, che in questi trapiantati, nell'arco di 10 anni, vi e' un'incidenza del 60-65% dell'insorgenza della nefropatia cronica dell'allotrapiantato, malattia che porta alla perdita del rene. Gli studiosi, comparando i dati dell'insorgenza della malattia nei trapiantati di rene con quelli sottoposti a trapianto di altro organo, ha detto ancora il prof. Contu, hanno individuato tra le cause sicuramente la tossicita' di alcuni farmaci, il cui uso attualmente e' pero' indispensabile. Conoscendo meglio il meccanismo dell'immunotolleranza, ha detto lo scienziato sardo, sara' possibile ridurre sensibilmente i rischi delle terapie immunosoppressive.
Al convegno parteciperanno, tra gli altri, Edgardo Carosella e Joel Le Mault (Parigi), Franco Mandelli e Alessandro Nanni Costa (Roma), Massimo Martelli e Franco Aversa (Perugia), Antonio Pinna (Bologna) e Domenico Adorno (L'Aquila).
I lavori saranno articolati in cinque sessioni dedicate rispettivamente all'immunologia del trapiantato, alla immunosoppressione, ai trapianti d'organo, ai trapianti di cellule staminali ematopoietiche, all'assistenza psicopedagogica e al ruolo del volontariato.
 
 
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E' lo sfruttamento del meccanismo biologico dell'immunotolleranza una delle nuove frontiere alla quale puntano gli scienziati che si occupano di trapianti di organi e cellule staminali ematopoietiche. Se ne parlera' a Cagliari l'1 e 2 ottobre in un congresso internazionale al quale parteciperanno 20 relatori italiani e stranieri del piu' alto livello scientifico e clinico-assistenziale.
L'utilizzo del meccanismo dell'immunotolleranza, come ha spiegato il prof. Licinio Contu, coordinatore del Centro regionale trapianti e organizzatore del convegno ("I trapianti nel terzo millennio"), unito all'uso di farmaci immunosoppressori meno tossici, potrebbe consentire in futuro di migliorare in maniera netta i dati statistici soprattutto per quanto riguarda la sopravvivenza a lungo termine dei trapiantati di rene.
Gli studi hanno dimostrato, infatti, che in questi trapiantati, nell'arco di 10 anni, vi e' un'incidenza del 60-65% dell'insorgenza della nefropatia cronica dell'allotrapiantato, malattia che porta alla perdita del rene. Gli studiosi, comparando i dati dell'insorgenza della malattia nei trapiantati di rene con quelli sottoposti a trapianto di altro organo, ha detto ancora il prof. Contu, hanno individuato tra le cause sicuramente la tossicita' di alcuni farmaci, il cui uso attualmente e' pero' indispensabile. Conoscendo meglio il meccanismo dell'immunotolleranza, ha detto lo scienziato sardo, sara' possibile ridurre sensibilmente i rischi delle terapie immunosoppressive.
Al convegno parteciperanno, tra gli altri, Edgardo Carosella e Joel Le Mault (Parigi), Franco Mandelli e Alessandro Nanni Costa (Roma), Massimo Martelli e Franco Aversa (Perugia), Antonio Pinna (Bologna) e Domenico Adorno (L'Aquila).
I lavori saranno articolati in cinque sessioni dedicate rispettivamente all'immunologia del trapiantato, alla immunosoppressione, ai trapianti d'organo, ai trapianti di cellule staminali ematopoietiche, all'assistenza psicopedagogica e al ruolo del volontariato.
 
 
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