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 ITALIA - ITALIA - Italia. Buoni o cattivi, firmate per il referendum!
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10 giugno 2004 20:44
 
Ancora adesioni alla campagna referendaria per l'abrogazione della legge sulla procreazione medicalmente assistita: da Vasco Rossi a Umberto Veronesi, da Arcidonna a Mammeonline. Il tutto mentre il 9 e il 10 sono in corso i referendum days per cercare di concentrare sforzi e mobilitazione per la raccolta firme.
Se Emma Bonino spiega che "faremo di tutto per riuscire a cambiare questa legge oscurantista che non fa altro che alimentare il turismo sanitario doloroso e iniquo e toglie speranza ai malati", i numeri danno la raccolta a quota 130.000 sottoscrizioni.

Vasco Rossi ha firmato e invita alla firma: alle prove del concerto di Latina, il primo della tournée si era infatti materializzato Marco Pannella, il giorno successivo si sono visti gli effetti. Vasco e' salito sul palco in giacca nera, cappellino militare, occhiali scuri e una maglietta su cui stavolta c'era scritto in bella evidenza: "Buoni o cattivi, firmate per il referendum". Fuori i tavoli per raccogliere le firme, e cosi' sara' per le altre date del tour.

"Come libero cittadino di un libero Paese, mi auguro che il Parlamento, superando steccati ideologici, riveda una legge che nella sua applicazione puo' arrivare a costringere una donna a farsi impiantare contro la propria volonta' tutti gli ovuli fecondati, anche se portatori di una malattia genetica". Cosi' l'oncologo Umberto Veronesi, che sulle ipotesi di revisione commenta: "non resta che essere d'accordo con il referendum abrogativo di una legge ingiusta e giuridicamente non in linea con lo statuto di un Paese democratico".

Dopo la firma e' arrivato anche un appello di Antonio Di Pietro: "Vorrei fare un appello, un appello a titolo personale e anche come responsabile di Italia dei Valori: noi riteniamo che la legge sulla fecondazione assistita sia qualcosa che va contro il diritto naturale, e contro i diritti costituzionali garantiti dalla Costituzione. Noi pensiamo che su temi come questi devono essere i cittadini a dover decidere da che parte stare. Credo e crediamo nella democrazia, nella democrazia diretta e nell'istituto del referendum E visto che per fare i referendum occorre raccogliere le firme pensiamo di sostenere questa iniziativa referendaria in diverse forme: firmando, come faro' io oggi stesso, facendo banchetti con i moduli, che si trovano anche sul sito dei Radicali, e mobilitando i nostri iscritti perche' vadano nei comuni a firmare il referendum.

"L'Associazione Mammeonline, e' attiva contro la legge sulla procreazione assistita, sin dall'elaborazione del progetto di legge", spiega Donatella Caione, presidente di Mammeonline nel dare l'adesione al referendum. "All'interno della nostra comunita' online stiamo cercando di dare il massimo sostegno alla raccolta firme per il referendum da voi condotta, informando quotidianamente sui tavoli in tutt'Italia ed invitando le nostre utenti ad andare presso i tavoli per collaborare, aiutando ad informare i cittadini, credendo che la voce di una donna infertile possa essere molto convincente e di forte impatto emotivo. Vi prego di considerare la nostra Associazione come aderente all'iniziativa referendaria. Quel che potremo fare, lo faremo volentieri!".

Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna: "ritiene la legge sulla procreazione medicalmente assistita, pericolosa per le donne e umiliante per la comunita' medica e scientifica. La legge: riconoscendo soggettivita' giuridica all'embrione, attacca l'autodeterminazione delle donne e rischia di mettere in discussione anche la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza; riducendo a tre il numero degli embrioni da impiantare e proibendone la conservazione mette a rischio la salute delle donne, perche' il divieto riduce la possibilita' di riuscita e costringe le donne a pesanti interventi sul proprio corpo; imponendo l'impianto dell'embrione anche se gravemente malformato, esercita una violenza inaudita; ponendo limiti ingiustificati alla ricerca medica e scientifica per la cura di gravi patologie, mette a rischio le prospettive di contrasto alla loro diffusione. Per questi motivi Arcidonna partecipa alla raccolta delle firme per il referendum abrogativo e lancia un appello a donne e uomini perche' non facciano mancare il loro NO a un provvedimento che mortifica la laicita' dello stato e la responsabilita' individuale, limitando le scelte di vita di tutti".

Crisalide AzioneTrans "non puo' non aderire al referendum abrogativo della legge 40/2004 in materia di procreazione assistita promosso da Radicali italiani e dall'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica. La legge approvata limita oltremisura, secondo regole di un'etica estremamente discutibile ed un moralismo figlio del fondamentalismo cattolico, la possibilita' di accedere alle tecniche scientifiche moderne che possano permettere nel presente o nel futuro anche alle persone transgender, transessuali ed omosessuali alla maternita' e paternita'. Ove organizzativamente sara' possibile, i nostri soci parteciperanno alla raccolta di firme del comitato organizzatore", scriveva Mirella Izzo, presidente nazionale.

Breve e concisa l'adesione di Immacolata Battaglia come presidente dell'associazione Di'Gay Project Onlus, che "aderisce alla raccolta firme e si impegna a raccoglierne il piu' possibile".

"Dall'entrata in vigore di questa legge, unita' democratica sinistra europea si e' dichiarata contararia, prospettando la necessita' di un referendum abrogativo. sosterremo quindi la vostra battaglia che e' anche la nostra", spiegano dalla segreteria di UDSEONLINE.


Facciamo chiudere a Sabrina Di Giulio: "Recentemente e' uscito un altro sondaggio su cosa pensano gli italiani della clonazione terapeutica e di tanti altri temi civili che riguardano la vita dei cittadini. Ancora una volta ben 61 italiani su cento si sono dichiarati a favore, proprio il contrario di quanto hanno deciso in Parlamento gli eletti del popolo che, con l'ultimo voto espresso alla Camera il 19 febbraio scorso, hanno detto il loro no sia alla clonazione terapeutica che all'utilizzo a fini di ricerca degli embrioni soprannumerari.
Come Luca Coscioni, io sono malata di Sclerosi Laterale Amiotrofica; sono immobilizzata su una sedia a rotelle e poiche' la mia voce e' divenuta via via incomprensibile ai piu', mi esprimo con le poche forze che mi sono rimaste nelle mani scrivendo i miei pensieri su un computer che li trasforma in voce artificiale. Ho 39 anni, sono sposata e ho un bambino di dieci anni; niente poteva farmi immaginare qualche anno fa che di li' a poco tempo non avrei piu' potuto fare una carezza o scambiare altri gesti d'affetto o magari arrabbiarmi -come accade in ogni famiglia- con mio figlio, mio marito, i miei genitori, i miei amici. So ancora sorridere, ma ne ho ben pochi motivi nell'arco delle tormentate 24 ore di una mia giornata. Penso alla rabbia che ho provato lo scorso 19 febbraio quando 277 deputati contro 222 hanno approvato quella legge che toglie la speranza a decine di migliaia di coppie sterili, a me cosi' come ai tanti Luca Coscioni e ai dieci milioni di italiani che potrebbero in futuro essere curati grazie alla potenzialita' delle cellule staminali embrionali. Quei 277 nostri rappresentanti si sono sentiti piu' saggi (e piu' potenti) dei 2400 scienziati che hanno firmato l'appello di Luca per la liberta' di ricerca scientifica... hanno schiacciato un bottone e hanno fatto tornare indietro la storia di centinaia di anni, condannandoci sui roghi come si faceva con le streghe.
Ma vedo ancora qualche spiraglio di luce. Luca, Emma e Marco mi hanno chiesto di essere candidata nelle loro liste alle prossime elezioni europee, lo hanno fatto mentre cercano di offrire a tutti i cittadini italiani la possibilita' di firmare il referendum abrogativo di quella cattiva legge. Vorrei avere la voce per gridare con tutte le mie forze "firmate, andate a firmare, aprite quel tavolo che io non posso aprire... il tempo passa veloce e le firme sono ancora troppo poche!".
Forse posso dirlo con un sorriso, se mai qualche giornalista potra' e vorra' concedermelo: fate voi quello che io e Luca non possiamo fare. E con me e Luca, alle europee, votate la Lista Emma Bonino".
 
 
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