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 ITALIA - ITALIA - Italia. Bionova ha chiuso i battenti
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12 giugno 2003 18:34
 
Si e' conclusa alla Fiera di Padova la terza edizione di Bionova, la mostra delle biotecnologie e della bioingegneria che per tre giorni ha messo a confronto il mondo della ricerca e dell'impresa con le piu' recenti scoperte in campo diagnostico, farmaceutico, alimentare.
La manifestazione ha visto la partecipazione di 130 aziende e di studiosi, ricercatori e operatori del settore delle biotecnologie; dai primi conteggi Bionova ha registrato 6500 visitatori e oltre 400 relatori provenienti dai piu' importanti centri di ricerca italiani ed esteri. Sugli obbiettivi e sui risultati della mostra si e' espresso il professor Francesco Pagano, presidente del comitato organizzatore di Bionova: "Siamo riusciti a mettere insieme una panoramica dettagliata di tutta l'evoluzione della ricerca biotecnologica attuale, con particolare riguardo alla conoscenza delle proteine che compongono il Dna. Questo ha diverse implicazioni. In primo luogo i nuovi farmaci cosiddetti "biologici", fatti di molecole umane. Questo tipo di farmaci, che potranno anche essere costruiti "su misura" per il paziente, sono alla base della medicina dei prossimi anni. Si parlera' poi della creazione di nuovi tessuti: da una parte coltivati con il prelievo di cellule dal paziente, dall'altra sviluppati da cellule staminali".
Il professor Pagano, tuttavia, criticava in generale l'atteggiamento dell'talia in merito alla ricerca. In una intervista al quotidiano locale "Il Mattino di Padova" diceva: "secondo me non c'e' mai stata grande attenzione per la ricerca in senso lato in questo Paese. Quando mi e' stato proposto questo incarico dal Rettore, ho insistito sulla necessita' di un rapporto con il Governo. Finalmente quest'anno il Governo ha riconosciuto le biotecnologie come una priorita' del Paese, ha detto che ne fara' uno dei primi punti in agenda nel turno di presidenza italiana della Ue, e che riconosce Padova come punto di riferimento a livello nazionale. Speriamo che a questo riconoscimento ufficiale seguano anche i finanziamenti".
Ad essere piu' pessimista e' il professor Michele De Luca, responsabile scientifico del Centro regionale del Veneto per la ricerca sulle cellule staminali epiteliali, collegato alla Fondazione banca degli occhi, che se da una parte e' orgoglioso del lavoro veneto, dall'altra e' molto preoccupato per l'Italia. Il Paese rischia di perdere il treno delle terapie geniche e la responsabilita' e' "dell'insipienza del ministro della Sanita', Girolamo Sirchia, e degli esperti dell'Istituto superiore di sanita'" che hanno messo il blocco della sperimentazione dopo che un tipo di terapia genica ha provocato la leucemia in due pazienti francesi, ha denunciato molto duramente.
Il primo esperimento al mondo giunto alla sperimentazione sull'uomo per una grave malattia genetica della pelle, la epidermolisi bollosa, che in alcuni casi puo' portare anche alla morte e' infatti di De Luca. L'esperimento prevede di prelevare con una biopsia alcune cellule staminali dal malato, di isolare quelle che contengono il difetto genetico, correggerlo e reimpiantare queste cellule nel paziente per vedere se riescono a riprodursi e a riparare i danni prodotti dalla malattia.
Questo esperimento aveva superato nell'ottobre scorso la prova di non tossicita' su un paziente trentenne che ha questa come unica speranza di una vita normale. Quando e' giunta l'ora di vedere se la terapia poteva davvero funzionare, il ministro Sirchia ha improvvisamente vietato ogni terapia genica in Italia. La causa e' che un diverso esperimento condotto dal professor Alain Fischer di Parigi su cellule staminali di osso ha indotto la leucemia in due pazienti. "In tutto il resto del mondo hanno bloccato quell'esperimento -si lamenta De Luca- su quelle cellule, per quel progetto. Il nostro Paese per ignoranza ha bloccato tutto. Per cui la leadership che noi abbiamo nella terapia genica, attualmente l'occhio lo facciamo soltanto noi, andra' perduta. E' una cosa allucinante, che deriva dall'ignoranza". Il blocco imposto in ottobre dal ministro Sirchia e' scaduto il 31 maggio. In questi giorni si attende di sapere se verra' reiterato o meno. De Luca comunque non intende fermarsi, e potrebbe diventare uno dei tanti cervelli persi dall'Italia a causa delle pastoie burocratiche. "Stiamo considerando -annuncia- di andare a fare i nostri esperimenti in Francia, visto che questo progetto nasce da una collaborazione italofrancese".
 
 
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Si e' conclusa alla Fiera di Padova la terza edizione di Bionova, la mostra delle biotecnologie e della bioingegneria che per tre giorni ha messo a confronto il mondo della ricerca e dell'impresa con le piu' recenti scoperte in campo diagnostico, farmaceutico, alimentare.
La manifestazione ha visto la partecipazione di 130 aziende e di studiosi, ricercatori e operatori del settore delle biotecnologie; dai primi conteggi Bionova ha registrato 6500 visitatori e oltre 400 relatori provenienti dai piu' importanti centri di ricerca italiani ed esteri. Sugli obbiettivi e sui risultati della mostra si e' espresso il professor Francesco Pagano, presidente del comitato organizzatore di Bionova: "Siamo riusciti a mettere insieme una panoramica dettagliata di tutta l'evoluzione della ricerca biotecnologica attuale, con particolare riguardo alla conoscenza delle proteine che compongono il Dna. Questo ha diverse implicazioni. In primo luogo i nuovi farmaci cosiddetti "biologici", fatti di molecole umane. Questo tipo di farmaci, che potranno anche essere costruiti "su misura" per il paziente, sono alla base della medicina dei prossimi anni. Si parlera' poi della creazione di nuovi tessuti: da una parte coltivati con il prelievo di cellule dal paziente, dall'altra sviluppati da cellule staminali".
Il professor Pagano, tuttavia, criticava in generale l'atteggiamento dell'talia in merito alla ricerca. In una intervista al quotidiano locale "Il Mattino di Padova" diceva: "secondo me non c'e' mai stata grande attenzione per la ricerca in senso lato in questo Paese. Quando mi e' stato proposto questo incarico dal Rettore, ho insistito sulla necessita' di un rapporto con il Governo. Finalmente quest'anno il Governo ha riconosciuto le biotecnologie come una priorita' del Paese, ha detto che ne fara' uno dei primi punti in agenda nel turno di presidenza italiana della Ue, e che riconosce Padova come punto di riferimento a livello nazionale. Speriamo che a questo riconoscimento ufficiale seguano anche i finanziamenti".
Ad essere piu' pessimista e' il professor Michele De Luca, responsabile scientifico del Centro regionale del Veneto per la ricerca sulle cellule staminali epiteliali, collegato alla Fondazione banca degli occhi, che se da una parte e' orgoglioso del lavoro veneto, dall'altra e' molto preoccupato per l'Italia. Il Paese rischia di perdere il treno delle terapie geniche e la responsabilita' e' "dell'insipienza del ministro della Sanita', Girolamo Sirchia, e degli esperti dell'Istituto superiore di sanita'" che hanno messo il blocco della sperimentazione dopo che un tipo di terapia genica ha provocato la leucemia in due pazienti francesi, ha denunciato molto duramente.
Il primo esperimento al mondo giunto alla sperimentazione sull'uomo per una grave malattia genetica della pelle, la epidermolisi bollosa, che in alcuni casi puo' portare anche alla morte e' infatti di De Luca. L'esperimento prevede di prelevare con una biopsia alcune cellule staminali dal malato, di isolare quelle che contengono il difetto genetico, correggerlo e reimpiantare queste cellule nel paziente per vedere se riescono a riprodursi e a riparare i danni prodotti dalla malattia.
Questo esperimento aveva superato nell'ottobre scorso la prova di non tossicita' su un paziente trentenne che ha questa come unica speranza di una vita normale. Quando e' giunta l'ora di vedere se la terapia poteva davvero funzionare, il ministro Sirchia ha improvvisamente vietato ogni terapia genica in Italia. La causa e' che un diverso esperimento condotto dal professor Alain Fischer di Parigi su cellule staminali di osso ha indotto la leucemia in due pazienti. "In tutto il resto del mondo hanno bloccato quell'esperimento -si lamenta De Luca- su quelle cellule, per quel progetto. Il nostro Paese per ignoranza ha bloccato tutto. Per cui la leadership che noi abbiamo nella terapia genica, attualmente l'occhio lo facciamo soltanto noi, andra' perduta. E' una cosa allucinante, che deriva dall'ignoranza". Il blocco imposto in ottobre dal ministro Sirchia e' scaduto il 31 maggio. In questi giorni si attende di sapere se verra' reiterato o meno. De Luca comunque non intende fermarsi, e potrebbe diventare uno dei tanti cervelli persi dall'Italia a causa delle pastoie burocratiche. "Stiamo considerando -annuncia- di andare a fare i nostri esperimenti in Francia, visto che questo progetto nasce da una collaborazione italofrancese".
 
 
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