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 ITALIA - ITALIA - Italia. Berlinguer: usare gli embrioni congelati per la ricerca
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19 febbraio 2004 19:08
 
Utilizzare i circa 24 mila embrioni congelati presenti in Italia, comunque destinati a una "morte sicura" per la ricerca scientifica. E' l'appello lanciato da Giovanni Berlinguer, ex presidente del Comitato nazionale di bioetica e attualmente membro dello stesso comitato, in occasione della presentazione del libro "Le frontiere della Bioetica. Domande e risposte su nascita, genetica, clonazione, salute" (Giunti) di Elena Mancini e Anna Morelli.
Si tratta, ha affermato Berlinguer, di "una possibilita': capisco l'obiezione a creare embrioni ex novo per la ricerca perche' un embrione e' sempre comunque il 'progetto' di un essere umano, anche se e' discutibile se sia gia' una persona al momento della fecondazione, ma questo e' un caso diverso". Ci troviamo infatti di fronte, da un lato, "al sacrificio di embrioni che sono gia' stati creati, e destinati comunque a morire, e dall'altro al benessere che puo' invece derivare a tante persone dal loro uso per la ricerca scientifica". Il tutto, ha precisato Berlinguer, presupporrebbe naturalmente il consenso da parte dei genitori naturali degli embrioni in questione. Berlinguer ha anche fatto riferimento al tema caldo della clonazione terapeutica, sottolineando come tale definizione sia in qualche modo "deviante": non si clona oggi per curare e sarebbe piu' corretto dire che lo si fa a scopo scientifico, cioe' per aprire eventualmente la strada a future possibilita' di cura". In altre parole, ha concluso l'esperto, "e' indispensabile evitare che si creino aspettative di successi in tempi brevi, nonostante i grandi passi avanti fatti dalla scienza".
"Abbiamo pensato di raccogliere in un libro -spiega Elena Mancini- tutti i problemi di bioetica che una famiglia puo' incontrare nel quotidiano: l'inizio della vita, la fecondazione in un coppia sterile, i problemi legati all'adolescenza, all'anzianita', gli ogm e l'alimentazione, la malattia, le prospettive future della medicina come clonazione la genetica''. Obiettivo fornire "uno strumento di tipo non manualistico ma capace di partire dai problemi reali per spiegare in che modo la bioetica li affronta e quali sono le diverse risposte offerte. Non a caso abbiamo dato spazio a racconti, esempi. In questo modo speriamo di comunicare alle famiglie che il conflitto che vivono non e' personale. E i problemi che si pongono non sono di tipo psicologico: cio' che stanno vivendo puo' essere spiegato e alla base delle loro possibili scelte ci sono delle argomentazioni".
 
 
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