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 ITALIA - ITALIA - Italia. La banca degli occhi di Mestre
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Notizia 
23 dicembre 2004 18:47
 
Intervistata dal settimanale L'Espresso, Gabriella Pellegrini, direttrice del Laboratorio di ricerca del Centro regionale del Veneto sulle cellule staminali epiteliali, riferisce del lavoro che sta portando avanti la sua struttura insieme a quella della Banca degli occhi di Mestre. "La cornea contiene una piccola fascia di cellule staminali che separa la zona colorata da quella bianca, e il cui compito e' quello di mantenere vivo ed efficiente l'epitelio rimpiazzando le cellule che muoiono per vari motivi. In caso di trapianto e' questa fascia di cellule che ricopre la cornea donata fino a che l'organismo, che normalmente non l'accetterebbe, la riconosce come propria".
Incidenti, ustioni, infezioni, anche un uso scorretto delle lenti a contatto possono provocare la perdita di queste cellule, e quando e' totale, e' impossibile il trapianto, perche' la cornea non verra' riconosciuta. "Fino a poco tempo fa questi casi non avevano alcuna speranza di evitare la cecita' -spiega la Pellegrini-. Ma con un progetto reso possibile dalla collaborazione con la Asl 12 di Venezia, la Regione Veneto e l'Ospedale San Giovanni e Paolo abbiamo messo a punto un metodo sicuro. Basta anche un solo millimetro di tessuto dove coltivare le staminali, fino a farle crescere a una quantita' sufficiente. Poi, grazie ad una colla naturale le posizioniamo su entrambi gli occhi, senza necessita' di punti ne' di interventi complessi: il tutto dura meno di un'ora e si fa in anestesia locale. Una volta nell'occhio, le staminali continuano a crescere fino a ricostruire per intero il tessuto corneale e a restituire la visione".
Dopo i primi due casi, e' stato condotto uno studio piu' ampio, che ha coinvolto 15 centri in tutto il Paese, per un totale di 135 pazienti monitorati per 7 anni: il successo e' stato del 70% dei casi trattati.
 
 
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Incidenti, ustioni, infezioni, anche un uso scorretto delle lenti a contatto possono provocare la perdita di queste cellule, e quando e' totale, e' impossibile il trapianto, perche' la cornea non verra' riconosciuta. "Fino a poco tempo fa questi casi non avevano alcuna speranza di evitare la cecita' -spiega la Pellegrini-. Ma con un progetto reso possibile dalla collaborazione con la Asl 12 di Venezia, la Regione Veneto e l'Ospedale San Giovanni e Paolo abbiamo messo a punto un metodo sicuro. Basta anche un solo millimetro di tessuto dove coltivare le staminali, fino a farle crescere a una quantita' sufficiente. Poi, grazie ad una colla naturale le posizioniamo su entrambi gli occhi, senza necessita' di punti ne' di interventi complessi: il tutto dura meno di un'ora e si fa in anestesia locale. Una volta nell'occhio, le staminali continuano a crescere fino a ricostruire per intero il tessuto corneale e a restituire la visione".
Dopo i primi due casi, e' stato condotto uno studio piu' ampio, che ha coinvolto 15 centri in tutto il Paese, per un totale di 135 pazienti monitorati per 7 anni: il successo e' stato del 70% dei casi trattati.
 
 
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