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 ITALIA - ITALIA - Italia. Appello scienziati per ricerca su embrioni orfani
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3 febbraio 2005 19:33
 
Utilizzare per la ricerca gli embrioni in sovrannumero ottenuti negli interventi di fecondazione assistita e abbandonati dalle coppie che li hanno generati: e' l'appello lanciato oggi a Roma dal direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell'universita' di Pavia, Carlo Alberto Redi, e dal co-direttore dell'Istituto per la ricerca sulle cellule staminali del San Raffaele, Angelo Vescovi, nel convegno sulla procreazione assistita organizzato a Roma il 31 gennaio, nell'Accademia dei Lincei, dall'Istituto per la documentazione e gli studi legislativi (Isle).
L'obiettivo, precisano gli studiosi, non e' utilizzarli per la terapia perche' questo e' prematura e presenta oggi molti rischi. Redi chiede che "si rispettino gli embrioni che oggi esistono, e quindi di non distruggerli", sulla base di "un'etica della responsabilita"' e del desiderio "che partecipino ad un progetto buono nel fine, come la ricerca".
Pur considerando l'uso terapeutico delle cellule staminali embrionali ancora lontano e senz'altro meno avanzato rispetto alle ricerche basate sulle staminali prelevate dai tessuti adulti, Vescovi ha osservato che "bisogna avere una visione illuminata e cercare di poter utilizzate" le cellule staminali prelevate dagli embrioni abbandonati. Averle a disposizione, ha aggiunto, "sarebbe sufficiente a tutti i laboratori per fare ricerca per i prossimi 500 anni. Non ci sarebbe alcun bisogno di produrre altri embrioni". Ma prima di prendere una decisione in questo senso, ha aggiunto, si dovra' "essere sicuri che di embrioni sovrannumerari non se ne producano piu'".
 
 
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L'obiettivo, precisano gli studiosi, non e' utilizzarli per la terapia perche' questo e' prematura e presenta oggi molti rischi. Redi chiede che "si rispettino gli embrioni che oggi esistono, e quindi di non distruggerli", sulla base di "un'etica della responsabilita"' e del desiderio "che partecipino ad un progetto buono nel fine, come la ricerca".
Pur considerando l'uso terapeutico delle cellule staminali embrionali ancora lontano e senz'altro meno avanzato rispetto alle ricerche basate sulle staminali prelevate dai tessuti adulti, Vescovi ha osservato che "bisogna avere una visione illuminata e cercare di poter utilizzate" le cellule staminali prelevate dagli embrioni abbandonati. Averle a disposizione, ha aggiunto, "sarebbe sufficiente a tutti i laboratori per fare ricerca per i prossimi 500 anni. Non ci sarebbe alcun bisogno di produrre altri embrioni". Ma prima di prendere una decisione in questo senso, ha aggiunto, si dovra' "essere sicuri che di embrioni sovrannumerari non se ne producano piu'".
 
 
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