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 ISRAELE - ISRAELE - Israele. La visita di Cristhopher Reeve, la speranza della ricerca
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7 agosto 2003 16:25
 
I cinque giorni di Christopher Reeve in Israele. Visitare i centri che fanno ricerca con le cellule staminali embrionali e incontrare, oltre le autorita' politiche, anche le persone vittime degli attentati terroristici, questi gli obbiettivi.
E' cosi' che il 29 luglio all'Istituto Weizmann, a Rehovot (vicino a Tel Aviv), Elad Wassa, immigrato etiope di 25 anni ha conosciuto Superman. "Benvenuto in Israele, tu sei il mio eroe", avrebbe detto Wassa accogliendo Reeve, cui poi e' seguita una chiacchierata, entrambi sulla seggiola a rotelle. Se per Reeve tutto ha avuto inizio con la caduta da cavallo, per Wassa l'origine della sua paralisi e' da imputare ad un attentato suicida di un palestinese in un mercato israeliano nel maggio del 2002 in cui morirono tre persone. Allora Wassa decise di scrivere a Cristopher Reeve. "Wassa e' un ragazzo giovane che e' stato vittima della violenza in un Paese che ha visto tanta violenza. Non e' stato difficile prendere la decisione di venire", ha spiegato Reeve.
L'attore paralizzato dal collo in giu' dal 1995, subito dopo l'incidente era stato visitato da Michael Schwartz, ricercatore con le cellule staminali embrionali dell'Istituto Weizmann. Una compagnia farmaceutica israeliana sta per completare la prima fase delle prove cliniche con pazienti meno gravi nella spina dorsale, basandosi sul lavoro di Schwartz, che comunque non potra' essere di aiuto ne' a Reeve, ne' a Wassa per la gravita' delle loro lesioni. Comunque Schwartz e' ottimista nel ritenere che un giorno si potra' trovare una cura.
Reeve che da qualche tempo sta recuperando una qualche sensibilita', ha spiegato che ha molte possibilita' di tornare a camminare: "ho la speranza che ne' la politica ne' la religione interferiscano con il progresso (delle ricerche) per trovare una cura". Per Reeve per andare avanti nella ricerca c'e' bisogno di una collaborazione internazionale, frenata dalle dispute sui diritti intellettuali e dalle diverse regolamentazioni sulle cellule staminali. Se Israele e' infatti capofila nelle cure e nei trattamenti delle lesioni spinali e nella ricerca con le staminali embrionali, molti altri Paesi hanno bloccato queste ricerche perche' prevedono la distruzione di un embrione. "Se questi problemi si risolvono, io ho molte possibilita' di tornare a camminare", avrebbe concluso Reeve.
 
 
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L'attore paralizzato dal collo in giu' dal 1995, subito dopo l'incidente era stato visitato da Michael Schwartz, ricercatore con le cellule staminali embrionali dell'Istituto Weizmann. Una compagnia farmaceutica israeliana sta per completare la prima fase delle prove cliniche con pazienti meno gravi nella spina dorsale, basandosi sul lavoro di Schwartz, che comunque non potra' essere di aiuto ne' a Reeve, ne' a Wassa per la gravita' delle loro lesioni. Comunque Schwartz e' ottimista nel ritenere che un giorno si potra' trovare una cura.
Reeve che da qualche tempo sta recuperando una qualche sensibilita', ha spiegato che ha molte possibilita' di tornare a camminare: "ho la speranza che ne' la politica ne' la religione interferiscano con il progresso (delle ricerche) per trovare una cura". Per Reeve per andare avanti nella ricerca c'e' bisogno di una collaborazione internazionale, frenata dalle dispute sui diritti intellettuali e dalle diverse regolamentazioni sulle cellule staminali. Se Israele e' infatti capofila nelle cure e nei trattamenti delle lesioni spinali e nella ricerca con le staminali embrionali, molti altri Paesi hanno bloccato queste ricerche perche' prevedono la distruzione di un embrione. "Se questi problemi si risolvono, io ho molte possibilita' di tornare a camminare", avrebbe concluso Reeve.
 
 
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