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 GIAPPONE - GIAPPONE - Giappone. Si interrompe il progetto di clonare il mammut
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Notizia 
1 aprile 2004 19:39
 
Sembra svanito, per ora, il progetto di clonare un mammut, l'elefante preistorico dell'era quaternaria dalle lunghe zanne ricurve. Anche se si e' arrivati ad un passo dall'agognata realizzazione.
Lo ha reso noto il docente giapponese Akira Iritani che da otto mesi era al lavoro su frammenti di zampa di mammut ritrovati in stato di ottima conservazione nel 2002 nella repubblica russa autonoma della Yakuzia in Siberia.
"L'esame del Dna ha confermato senza ombra di dubbio che i resti erano proprio di un mammut, morto circa 30.000 anni fa. Ma le cellule dei tessuti sono troppo danneggiate per poter tentare la clonazione dell'animale".
Docente di biologia evolutiva all'universita' giapponese Kinki nella prefettura di Wakayama, Iritani inseguiva da anni il sogno di clonare il gigantesco mammifero preistorico battendo le piste della Siberia a caccia di resti in buono stato.
E aveva esultato quando un team russo-giapponese aveva annunciato il ritrovamento in Yakuzia di frammenti di tessuto sottocutaneo di una zampa posteriore di un mammut morto circa 30.000 anni fa. "Credo davvero -aveva detto nel luglio scorso rimirando i frammenti, arrivati finalmente dalla Siberia, dopo una serie di intoppi burocratici- che ce la faremo a resuscitare un mammut annullando la distanza siderale di alcune decine di migliaia di anni 30.000 anni".
Il progetto del professore innamorato del grande elefante preistorico, incoraggiato anche dal Museo naturale della Repubblica di Yakuzia che aveva garantito -a ragione, viste poi i risultati delle indagini sul Dna- l'autenticita' dei reperti, prevedeva l'inserimento dei nuclei cellulari contenenti i geni del mammut in un ovulo non fecondato di elefantessa indiana. Nella speranza che il nascituro fosse davvero un redivivo pachiderma preistorico, come quelli disegnati nelle caverne.
"Stavolta e' andata male, anche a causa dei ritardi burocratici nel trasferimento dei reperti dalla Russia. Ma non rinunciamo al nostro sogno. La ricerca continua. Torneremo in Siberia a cercare reperti in migliore stato di conservazione e continueremo inoltre gli esperimenti sui resti gia' in nostro possesso per tentare qualcosa di nuovo. In ogni modo, resto convinto che prima o poi la clonazione di un mammut diventera' realta'. Se non ci riusciro' io, ce la faranno i miei giovani aiutanti".
Il mammut era un elefante di grandi dimensioni vissuto nel quaternario in Europa, Asia e America meridionale. Dotato di lunghissime zanne ricurve, raggiungeva fino a 5 metri di altezza e un peso di 4-5 tonnellate.
 
 
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