Nella seconda settimana di giugno si sono riuniti per la 28esima volta i membri della commissione governativa del Council for Science and Technology Policy con l'intento di esaminare i pro e contro della ricerca sulle cellule staminali embrionali; e con l'intenzione di trovare un giusto equilibrio fra priorita' dell'etica o del progresso. Presidente del Consiglio per la Scienza e' il primo ministro Junichiro Koizumi.
La legge che regola la ricerca scientifica risale al 2001, ma era stata stilata con l'intento di essere rivisitata entro il giugno 2004. Da mesi ormai il consiglio si e' riunito ogni due settimane, senza riuscire a tracciare una linea definitiva fra il "lecito" e l'immorale.
Il presidente della commissione
Taizo Yakushiji, dopo tanto parlar per nulla, ha esortato i membri a prendere una posizione il piu' possibile ferma: nel documento finale non vuole infatti che compaiano opinioni discordanti tra loro, che produrrebbero soltanto una rivisitazione confusionaria della legge. Ma gli scienziati che fanno parte del comitato sostengono che non sia possibile valutare un problema etico attraverso un voto, bensi' solo con l'empirismo proprio della ricerca.
C'e' da dire che il metodo di analisi dei giapponesi e' molto piu' improntato sulle problematiche scientifiche che su quelle propriamente "etiche". Il comitato, si chiede infatti se sia prematuro permettere una ricerca di questo tipo su esseri umani se ancora non sono visibili alcuni effetti a lungo termine sugli animali. La sicurezza e la garanzia dell'efficacia del trattamento sono parametri fondamentali sui quali basare una legge.
Il 23 giugno si e' arrivati comunque ad un voto e con 10 a favore su 15, la commissione si e' espressa per un si' di principio alla ricerca con embrioni umani. Un via libera che dovra' aspettare la creazione da parte del Governo di un appropriato sistema di controllo per tradursi in effettiva ricerca. La decisione verra' inserita nel rapporto che la commissione dovra' consegnare il prossimo mese.