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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Nuove norme per i brevetti su materiale vivente
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9 dicembre 2004 16:48
 
Il 3 dicembre, il Bundestag, con i voti di SPD, Verdi e CDU/CSU, ha votato nuove regole sui brevetti riguardanti vegetali, animali, essere umani. Sebbene in ritardo di sei anni, questa legge recepisce nell'ordinamento tedesco una direttiva Ue. Essa vuole garantire il giusto compenso a ricercatori ed aziende per le loro scoperte biotecnologiche e, allo stesso tempo, fissare limiti etici, quali il divieto di brevettibilita' su ovociti, spermatozoi ed embrioni, cosi' come sulle procedure di clonazione.
La ministra della Giustizia, Brigitte Zypries, ha spiegato che la legge e' uno dei piu' importanti strumenti normativi in ambito economico e scientifico. Le biotecnologie sono infatti tra i settori piu' promettenti, su cui merita puntare ogni possibile sforzo. Cio' non toglie che siano del tutto giustificabili restrizioni come quelle che escludono la brevettabilita' dei geni umani in quanto tali, mentre sono consentite applicazioni concrete sulla base di informazioni del patrimonio genetico. La ministra ha invece stigmatizzato il rifiuto netto della bio-brevettibilita', cosi' come e' condensato nello slogan dei suoi oppositori, ossia: "Nessun brevetto sulla vita". I brevetti servono a tutelare le scoperte, non ad autorizzarne automaticamente lo sfruttamento.
La signora Zypries ha tenuto poi a precisare che la direttiva Ue non e' una verita' assoluta e intangibile, per cui il Governo dara' corso alla sollecitazione venuta dal Bundestag, di prospettare a Bruxelles una nuova formulazione. Si riferiva alla richiesta fatta da SPD e Verdi affinche' in sede comunitaria il Governo solleciti nuove regole sulla brevettibilita' genetica. Cosi' come in Germania, e in altri Paesi Ue -Francia, Spagna, Italia- andrebbe esteso a tutta la Comunita' il concetto, secondo cui, i brevetti genetici sono riservati per determinate finalita' commerciali, mentre si vuole limitare al massimo la possibilita' di brevettare informazioni genetiche in quanto tali.
Norbert Roettgen (CDU/CSU), soddisfatto del risultato raggiunto, ha sottolineato come un'illimitata tutela dei brevetti avrebbe equiparato le specificita' del patrimonio genetico a qualsiasi prodotto chimico.
Il responsabile dei Verdi, Reinhard Loske, giudica positivo che i titolari di un brevetto rendano pubblica la provenienza del materiale biologico, cosi' da evitare la bio-pirateria.
A nome della FDP, la deputata Sybille Laurischk, ha invece criticato le limitazioni poste alla brevettibilita' genetica, perche' rendono piu' difficile l'uso concreto delle scoperte biotecnologiche.

Un brevetto da' diritto al suo titolare di sfruttare per vent'anni la propria scoperta. Esso impedisce che chi non vi ha partecipato se ne appropri. In cambio dell'acquisizione del brevetto, il ricercatore s'impegna a pubblicizzare le sue conoscenze. Nell'ambito delle biotecnologie, i diritti sui brevetti hanno grande peso per chi deve decidere quale nuova azienda o progetto di ricerca sostenere e finanziare.
 
 
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La ministra della Giustizia, Brigitte Zypries, ha spiegato che la legge e' uno dei piu' importanti strumenti normativi in ambito economico e scientifico. Le biotecnologie sono infatti tra i settori piu' promettenti, su cui merita puntare ogni possibile sforzo. Cio' non toglie che siano del tutto giustificabili restrizioni come quelle che escludono la brevettabilita' dei geni umani in quanto tali, mentre sono consentite applicazioni concrete sulla base di informazioni del patrimonio genetico. La ministra ha invece stigmatizzato il rifiuto netto della bio-brevettibilita', cosi' come e' condensato nello slogan dei suoi oppositori, ossia: "Nessun brevetto sulla vita". I brevetti servono a tutelare le scoperte, non ad autorizzarne automaticamente lo sfruttamento.
La signora Zypries ha tenuto poi a precisare che la direttiva Ue non e' una verita' assoluta e intangibile, per cui il Governo dara' corso alla sollecitazione venuta dal Bundestag, di prospettare a Bruxelles una nuova formulazione. Si riferiva alla richiesta fatta da SPD e Verdi affinche' in sede comunitaria il Governo solleciti nuove regole sulla brevettibilita' genetica. Cosi' come in Germania, e in altri Paesi Ue -Francia, Spagna, Italia- andrebbe esteso a tutta la Comunita' il concetto, secondo cui, i brevetti genetici sono riservati per determinate finalita' commerciali, mentre si vuole limitare al massimo la possibilita' di brevettare informazioni genetiche in quanto tali.
Norbert Roettgen (CDU/CSU), soddisfatto del risultato raggiunto, ha sottolineato come un'illimitata tutela dei brevetti avrebbe equiparato le specificita' del patrimonio genetico a qualsiasi prodotto chimico.
Il responsabile dei Verdi, Reinhard Loske, giudica positivo che i titolari di un brevetto rendano pubblica la provenienza del materiale biologico, cosi' da evitare la bio-pirateria.
A nome della FDP, la deputata Sybille Laurischk, ha invece criticato le limitazioni poste alla brevettibilita' genetica, perche' rendono piu' difficile l'uso concreto delle scoperte biotecnologiche.

Un brevetto da' diritto al suo titolare di sfruttare per vent'anni la propria scoperta. Esso impedisce che chi non vi ha partecipato se ne appropri. In cambio dell'acquisizione del brevetto, il ricercatore s'impegna a pubblicizzare le sue conoscenze. Nell'ambito delle biotecnologie, i diritti sui brevetti hanno grande peso per chi deve decidere quale nuova azienda o progetto di ricerca sostenere e finanziare.
 
 
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