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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. A Monaco si incontrano i cardiologi e puntano sulle staminali
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2 settembre 2004 20:59
 
Sono circa 300 al mondo le persone che hanno avuto interventi al cuore basati sull'uso di staminali. Erano tutti in condizioni molto gravi, non avrebbero potuto affrontare gli interventi chirurgici tradizionali. Una trentina, da almeno due o tre anni, vivono con le cellule nuove prelevate dal sangue o dal midollo. E stanno bene.
E proprio gli interventi a base di staminali sono stati tra gli argomenti al centro del dibattito al Congresso della Societa' Europea di Cardiologia che si e' tenuta a Monaco. Una di queste terapie alternative ha come coordinatore proprio l'Italia, che e' alla guida del primo progetto di ricerca sull'uso delle cellule staminali (umane, prelevate dal paziente stesso) per riparare i danni causati dall'infarto del miocardio o da altre patologie come l'ischemia e l'angina. Un programma interamente finanziato dalla Comunita' Europea: 1.900.000 euro per nove gruppi di ricerca. Con l'Italia (l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, il Centro cardiologico Monzino di Milano, il Dipartimento di bioscienze dell'universita' Milano-Bicocca, il laboratorio europeo di Biologia molecolare a Monterotondo) anche la Germania, l'Olanda e la Polonia. Centro base di coordinamento e' l'Idi di Roma diretto da Pietro Puddu.
Lo studio prevede cellule da midollo osseo del malato e successivo reinserimento nel muscolo cardiaco per liberare il fattore di crescita capace di ridare irrorazione e permettere che al cuore giunga una maggiore quantita' di sangue. Nel caso dell'infarto, alle terapie di emergenza gia' consolidate andrebbe ad aggiungersi anche il sostegno delle cellule staminali. "Molti studi spiega Maurizio Capogrossi, direttore del dipartimento di Patologia e chirurgia vascolare all'Idi che guida il lavoro hanno gia' fornito l'indicazione che l'impianto di cellule autologhe nel miocardio lesionato dall'infarto puo' essere una pratica sicura che non comporta problemi di rigetto. Fino ad oggi abbiamo visto che le staminali iniettate permettono la rivascolarizzazione di capillari e arteriole. Piu' lontano al momento e' il raggiungimento del fenomeno di trasformazione di queste cellule in cellule contrattili, in grado di contrarsi con la stessa sincronia delle altre".
 
 
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E proprio gli interventi a base di staminali sono stati tra gli argomenti al centro del dibattito al Congresso della Societa' Europea di Cardiologia che si e' tenuta a Monaco. Una di queste terapie alternative ha come coordinatore proprio l'Italia, che e' alla guida del primo progetto di ricerca sull'uso delle cellule staminali (umane, prelevate dal paziente stesso) per riparare i danni causati dall'infarto del miocardio o da altre patologie come l'ischemia e l'angina. Un programma interamente finanziato dalla Comunita' Europea: 1.900.000 euro per nove gruppi di ricerca. Con l'Italia (l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, il Centro cardiologico Monzino di Milano, il Dipartimento di bioscienze dell'universita' Milano-Bicocca, il laboratorio europeo di Biologia molecolare a Monterotondo) anche la Germania, l'Olanda e la Polonia. Centro base di coordinamento e' l'Idi di Roma diretto da Pietro Puddu.
Lo studio prevede cellule da midollo osseo del malato e successivo reinserimento nel muscolo cardiaco per liberare il fattore di crescita capace di ridare irrorazione e permettere che al cuore giunga una maggiore quantita' di sangue. Nel caso dell'infarto, alle terapie di emergenza gia' consolidate andrebbe ad aggiungersi anche il sostegno delle cellule staminali. "Molti studi spiega Maurizio Capogrossi, direttore del dipartimento di Patologia e chirurgia vascolare all'Idi che guida il lavoro hanno gia' fornito l'indicazione che l'impianto di cellule autologhe nel miocardio lesionato dall'infarto puo' essere una pratica sicura che non comporta problemi di rigetto. Fino ad oggi abbiamo visto che le staminali iniettate permettono la rivascolarizzazione di capillari e arteriole. Piu' lontano al momento e' il raggiungimento del fenomeno di trasformazione di queste cellule in cellule contrattili, in grado di contrarsi con la stessa sincronia delle altre".
 
 
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