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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. Critiche alla rappresentanza tedesca all'Onu
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2 ottobre 2003 19:42
 
Troppo bello per essere vero. E infatti non lo e'. Kerstin Mueller, sottosegretario del ministero degli Esteri, ha detto che il Governo ha fatto tutto il possibile per sostenere in sede Onu la risoluzione contraria a ogni forma di clonazione, votata il 20 febbraio dal Bundestag.
Poi pero' ha aggiunto che, malgrado tutti gli sforzi, e prima delle decisioni definitive della prossima settimana a New York, bisognera' pure distanziarsi da posizioni troppo oltranziste. Tradotto, significa che in teoria terra' duro sul "chiaro mandato del Bundestag" e in pratica mediera' tra posizioni opposte.
La signora Mueller sbaglia. O almeno cosi' scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung in una nota pubblicata lo scorso 26 settembre. Il Parlamento, inclusi i capigruppo di Spd, Csu/Cdu e Verdi, non ha chiesto al Governo di fare da moderatore. Il Governo dovrebbe invece "puntare a una convenzione Onu che proibisca sia la clonazione riproduttiva sia la cosiddetta riproduzione terapeutica, e cercare di portare dalla sua parte il maggior numero di Paesi". Ergo, la "trattativa" di cui parla la signora Mueller dovrebbe consistere nel trovare nuovi adepti che sostengano la posizione di Costa Rica, Usa e degli altri 28 Paesi favorevoli al divieto. Invece la delegazione tedesca sta prodigandosi per imporre l'iniziativa franco-tedesca, volta a stabilire che "anzitutto" sia bandita la clonazione riproduttiva, a dispetto dell'esplicito mandato, secondo cui l'iniziativa "deve andare nella direzione di un divieto generale della clonazione". Non si puo' quindi che condividere la critica del Vicepresidente della Commissione d'Inchiesta, Hubert Hueppe, di stravolgimento del mandato parlamentare.
Kerstin Mueller ha sicuramente ragione a sostenere che "Paesi decisivi come Israele, Cina o Singapore" non approveranno mai un divieto totale. Ma altrettanto si puo' dire del placet di Spagna e America all'iniziativa franco-tedesca. Insomma, e' chiaro che all'unanimita' non si arrivera' mai. Sarebbe bene toglierselo dalla mente e non usarlo a pretesto per tradire il mandato del Bundestag, conclude la nota della Sueddeutsche Zeitung dal sintomatico titolo "Buon clone, cattivo Parlamento".
 
 
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Poi pero' ha aggiunto che, malgrado tutti gli sforzi, e prima delle decisioni definitive della prossima settimana a New York, bisognera' pure distanziarsi da posizioni troppo oltranziste. Tradotto, significa che in teoria terra' duro sul "chiaro mandato del Bundestag" e in pratica mediera' tra posizioni opposte.
La signora Mueller sbaglia. O almeno cosi' scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung in una nota pubblicata lo scorso 26 settembre. Il Parlamento, inclusi i capigruppo di Spd, Csu/Cdu e Verdi, non ha chiesto al Governo di fare da moderatore. Il Governo dovrebbe invece "puntare a una convenzione Onu che proibisca sia la clonazione riproduttiva sia la cosiddetta riproduzione terapeutica, e cercare di portare dalla sua parte il maggior numero di Paesi". Ergo, la "trattativa" di cui parla la signora Mueller dovrebbe consistere nel trovare nuovi adepti che sostengano la posizione di Costa Rica, Usa e degli altri 28 Paesi favorevoli al divieto. Invece la delegazione tedesca sta prodigandosi per imporre l'iniziativa franco-tedesca, volta a stabilire che "anzitutto" sia bandita la clonazione riproduttiva, a dispetto dell'esplicito mandato, secondo cui l'iniziativa "deve andare nella direzione di un divieto generale della clonazione". Non si puo' quindi che condividere la critica del Vicepresidente della Commissione d'Inchiesta, Hubert Hueppe, di stravolgimento del mandato parlamentare.
Kerstin Mueller ha sicuramente ragione a sostenere che "Paesi decisivi come Israele, Cina o Singapore" non approveranno mai un divieto totale. Ma altrettanto si puo' dire del placet di Spagna e America all'iniziativa franco-tedesca. Insomma, e' chiaro che all'unanimita' non si arrivera' mai. Sarebbe bene toglierselo dalla mente e non usarlo a pretesto per tradire il mandato del Bundestag, conclude la nota della Sueddeutsche Zeitung dal sintomatico titolo "Buon clone, cattivo Parlamento".
 
 
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