Dal 28 agosto al 1 settembre si e' tenuta a Monaco di Baviera l'edizione 2004 dell'European Society of Cardiology (ESC). Durante questa occasione piu' di 25.000 cardiologi di tutto il mondo si sono riuniti per rendere pubblici i loro studi, molti basati sulla ricerca di terapie a base di staminali.
Tra questi Christian Kupatt della Universita' di Monaco, che ha presentato i risultati di uno studio, condotto su maiali adulti, che verifica l'efficacia di alcune cellule progenitrici endoteliali per la ricostruzione del miocardio dopo l'infarto. E' stato utilizzato un organismo sufficientemente grande per testare la resistenza del muscolo e le sue capacita' riabilitative anche perche' invece di utilizzare staminali adulte Kupatt ha usato linee embrionali.
5 linee da circa 106 cellule l'una; un numero relativamente basso per l'ampiezza dell'area danneggiata. Per compensare la limitatezza delle cellule Kupatt ha utilizzato un sistema di infusione che inietta le cellule direttamente nei vasi sanguigni che percorrono la zona. Tuttavia sembra che vi sia una relazione forte fra il tipo di staminali usate e la regione del cuore colpita. In altre sezioni del muscolo cardiaco infatti non e' stato rilevato lo stesso miglioramento dopo il trapianto.
Per Kupatt comunque "occorrerebbe fare delle sperimentazioni cliniche utilizzando linee umane embrionali su esseri umani".

Dal 28 agosto al 1 settembre si e' tenuta a Monaco di Baviera l'edizione 2004 dell'European Society of Cardiology (ESC). Durante questa occasione piu' di 25.000 cardiologi di tutto il mondo si sono riuniti per rendere pubblici i loro studi, molti basati sulla ricerca di terapie a base di staminali.
Tra questi Christian Kupatt della Universita' di Monaco, che ha presentato i risultati di uno studio, condotto su maiali adulti, che verifica l'efficacia di alcune cellule progenitrici endoteliali per la ricostruzione del miocardio dopo l'infarto. E' stato utilizzato un organismo sufficientemente grande per testare la resistenza del muscolo e le sue capacita' riabilitative anche perche' invece di utilizzare staminali adulte Kupatt ha usato linee embrionali.
5 linee da circa 106 cellule l'una; un numero relativamente basso per l'ampiezza dell'area danneggiata. Per compensare la limitatezza delle cellule Kupatt ha utilizzato un sistema di infusione che inietta le cellule direttamente nei vasi sanguigni che percorrono la zona. Tuttavia sembra che vi sia una relazione forte fra il tipo di staminali usate e la regione del cuore colpita. In altre sezioni del muscolo cardiaco infatti non e' stato rilevato lo stesso miglioramento dopo il trapianto.
Per Kupatt comunque "occorrerebbe fare delle sperimentazioni cliniche utilizzando linee umane embrionali su esseri umani".