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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Ian Wilmut difende la clonazione "a certe condizioni"
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19 febbraio 2004 19:00
 
Lo scienziato che ha clonato Dolly ha detto che "a certe condizioni" appoggia la clonazione umana. Il prof. Ian Wilmut, del Roslin Institute di Edimburgo, ha detto che la tecnica potrebbe aiutare a combattere malattie ereditarie. A quanti sostengono che gli esperimenti con gli embrioni per clonazioni a fine terapeutico sono immorali, Wilmut ha replicato affermando: "la clonazione promette tali benefici che sarebbe immorale non farla".
Scrivendo in difesa della clonazione umana sul New Scientist il prof. Wilmut ha sostenuto: " mentre sono fermamente contrario alla clonazione riproduttiva di per se', ritengo che la clonazione di bambini possa essere desiderabile in certe circostanze, come per la prevenzione di malattie genetiche".
Questo clone non dovrebbe essere la duplicazione di un adulto, ma essere originato da un embrione frutto di una fertilizzazione in vitro che riporti i dati genetici dei genitori. Il piccolo potrebbe essere clonato da una cellula staminale embrionica (ES) presa da un embrione dopo essere stata sottoposta a correzione con l'ingegneria genetica.
La cellula staminale embrionica e' una cellula non programmata che puo' diventare qualsiasi parte del corpo. Di per se' tuttavia le ES non possono essere utilizzate per ricostruire l'embrione da cui provengono. Per fare questo bisogna prendere il nucleo da una di queste cellule ES corrette e trasferirlo in un ovulo. L'embrione ottenuto sara' il gemello dell'embrione originale, ma con i geni corretti in ogni cellula.
Questo embrione potra' cosi' essere impiantato nell'utero materno e diventare un bambino. Sebbene questo bambino sia un clone umano, sara' il clone di un nuovo individuo e non il clone di uno dei genitori. Per il ricercatore questa forma di clonazione non dovrebbe creare i problemi etici e sociali della clonazione riproduttiva.
La stessa tecnologia era stata adottata dal prof. Wilmut per riprodurre Dolly, il primo mammifero clonato. Lo studioso e il suo gruppo di ricerca hanno gia' fatto richiesta all'autorita' per l'embriologia e la riproduzione umana di poter clonare le cellule ES da persone con la malattia neuro-motoria ALS, la stessa che ha colpito il fisico prof. Stephen Hawking.
 
 
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