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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Ian Wilmut chiede la licenza per clonare embrioni umani
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30 settembre 2004 19:55
 
Ian Wilmut, lo scienziato britannico che nel 1996 clono' la pecora Dolly, ha chiesto la licenza per clonare embrioni umani nell'ambito di una ricerca per trovare una cura per le malattie che colpiscono le cellule nervose addette al controllo dei movimenti (motoneuroni).
Qualora la licenza venisse concessa, al professor Wilmut ed ai suoi collaboratori del Roslin Institute di Edinburgo verrebbe concesso di clonare cellule di pazienti affetti dalle malattie del motoneurone per studiare come queste si sviluppano nell'embrione.
Se verra' dato il via libera, sara' la seconda autorizzazione concessa in Gran Bretagna. Una simile licenza era gia' stata concessa ad agosto dall'autorita' britannica per l'embriologia e la fecondazione umana (Hfea, Human Fertilisation and Embriology Authority) ad un gruppo di ricercatori dell'universita' di Newcastle al fine di clonare embrioni dai quali estrarre cellule staminali da utilizzare in nuovi trattamenti contro malattie incurabili come il diabete.
Gia' in agosto la concessione della licenza aveva sollevato le polemiche dei gruppi di pressione per la tutela del diritto alla vita secondo i quali la clonazione di un embrione umano, sebbene per scopi terapeutici, implica la creazione e la successiva distruzione di una vita umana. La clonazione per scopi terapeutici e' tuttavia legale in Gran Bretagna dal 2001.
Il professor Wilmut ha precisato che l'obbiettivo della sua ricerca non e' quello di dare origine a cloni umani e che gli embrioni clonati verranno distrutti dopo esser stati utilizzati negli studi sulle malattie del motoneurone.
"Voglio sottolineare che l'obbiettivo e' quello di comprendere la malattia piu' a fondo. E' nostro dovere nei confronti di coloro che sono affetti e soffrono a causa delle malattie del motoneurone cercare di sviluppare trattamenti efficaci", ha detto Wilmut.
I ricercatori del Roslin Institute progettano di prelevare DNA dalla pelle e dal sangue di soggetti affetti dalle malattie del motoneurone, di pazienti ammalati di sclerosi laterale amiotrofica, ed impiantarlo in una cellula uovo umana il cui codice genetico e' stato rimosso. Dopo che la cellula uovo si e' trasformata in embrione, gli scienziati vorrebbero prelevarne alcune cellule allo scopo di studiarle per comprendere meglio la dinamica di sviluppo di queste malattie. Gli embrioni verrebbero distrutti al sesto giorno di sviluppo, quando cioe' raggiungono lo stadio di blastocisti, il livello di sviluppo embrionale che precede il momento in cui l'embrione puo' essere impiantato nell'utero.
 
 
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Qualora la licenza venisse concessa, al professor Wilmut ed ai suoi collaboratori del Roslin Institute di Edinburgo verrebbe concesso di clonare cellule di pazienti affetti dalle malattie del motoneurone per studiare come queste si sviluppano nell'embrione.
Se verra' dato il via libera, sara' la seconda autorizzazione concessa in Gran Bretagna. Una simile licenza era gia' stata concessa ad agosto dall'autorita' britannica per l'embriologia e la fecondazione umana (Hfea, Human Fertilisation and Embriology Authority) ad un gruppo di ricercatori dell'universita' di Newcastle al fine di clonare embrioni dai quali estrarre cellule staminali da utilizzare in nuovi trattamenti contro malattie incurabili come il diabete.
Gia' in agosto la concessione della licenza aveva sollevato le polemiche dei gruppi di pressione per la tutela del diritto alla vita secondo i quali la clonazione di un embrione umano, sebbene per scopi terapeutici, implica la creazione e la successiva distruzione di una vita umana. La clonazione per scopi terapeutici e' tuttavia legale in Gran Bretagna dal 2001.
Il professor Wilmut ha precisato che l'obbiettivo della sua ricerca non e' quello di dare origine a cloni umani e che gli embrioni clonati verranno distrutti dopo esser stati utilizzati negli studi sulle malattie del motoneurone.
"Voglio sottolineare che l'obbiettivo e' quello di comprendere la malattia piu' a fondo. E' nostro dovere nei confronti di coloro che sono affetti e soffrono a causa delle malattie del motoneurone cercare di sviluppare trattamenti efficaci", ha detto Wilmut.
I ricercatori del Roslin Institute progettano di prelevare DNA dalla pelle e dal sangue di soggetti affetti dalle malattie del motoneurone, di pazienti ammalati di sclerosi laterale amiotrofica, ed impiantarlo in una cellula uovo umana il cui codice genetico e' stato rimosso. Dopo che la cellula uovo si e' trasformata in embrione, gli scienziati vorrebbero prelevarne alcune cellule allo scopo di studiarle per comprendere meglio la dinamica di sviluppo di queste malattie. Gli embrioni verrebbero distrutti al sesto giorno di sviluppo, quando cioe' raggiungono lo stadio di blastocisti, il livello di sviluppo embrionale che precede il momento in cui l'embrione puo' essere impiantato nell'utero.
 
 
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