testata ADUC
 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Embrioni contesi davanti al giudice
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
19 settembre 2002 13:52
 
Due donne britanniche decise a completare i trattamenti di fecondazione in vitro ed utilizzare gli embrioni gia' ottenuti nonostante l'opposizione dei rispettivi ex partner si sono rivolte al giudice. Secondo la legge britannica, la conservazione e l'uso degli embrioni deve vedere l'accordo di entrambi i partner. Dal punto di vista tecnico, quindi, le due donne hanno poche probabilita' di successo. Tuttavia, la studiosa che ha aiutato il Governo a redigere la normativa sulla fecondazione umana e l'embriologia -la baronessa Mary Warnock- e' intervenuta di recente sostenendo che la legge va rivista perche' sotto quest'aspetto non e' chiara. Il professor John Harris, docente di giurisprudenza all'Universita' di Manchester, non ha dubbi: se le due donne dovessero vincere la causa, "l'intera base su cui ha operato finora la Human Fertilization and Embriology Authority (HFEA) andrebbe rivista". Fino ad oggi, ha infatti spiegato il professore alla Bbc, l'HFEA ha operato in base al principio che prevede il consenso dell'uomo e della donna durante l'intero processo riproduttivo. Un parere favorevole dei giudici per le due donne "stabilirebbe che il ruolo dell'uomo finisce dopo la fecondazione dell'ovulo". La baronessa Warnock, da parte sua, non solo ha affermato che la normativa attuale e' ambigua, ma ha inoltre sottolineato che potrebbe contrastare con quella sui diritti umani. La Warnock ha gia' chiesto che la Commissione Reale ridisegni il quadro dei diritti e dei doveri in fatto di fecondazione umana, anche alla luce dei grandi cambiamenti e delle innovazioni tecnologiche e scientifiche degli ultimi anni. Nel caso di una delle due donne, ora sterile dopo l'asportazione di un tumore, l'utilizzo degli embrioni sarebbe la sua sola possibilita' di avere un figlio.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Salute - Notizia - GRAN BRETAGNA - Gb. Embrioni contesi davanti al giudice

testata ADUC
 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Embrioni contesi davanti al giudice
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
19 settembre 2002 13:52
 
Due donne britanniche decise a completare i trattamenti di fecondazione in vitro ed utilizzare gli embrioni gia' ottenuti nonostante l'opposizione dei rispettivi ex partner si sono rivolte al giudice. Secondo la legge britannica, la conservazione e l'uso degli embrioni deve vedere l'accordo di entrambi i partner. Dal punto di vista tecnico, quindi, le due donne hanno poche probabilita' di successo. Tuttavia, la studiosa che ha aiutato il Governo a redigere la normativa sulla fecondazione umana e l'embriologia -la baronessa Mary Warnock- e' intervenuta di recente sostenendo che la legge va rivista perche' sotto quest'aspetto non e' chiara. Il professor John Harris, docente di giurisprudenza all'Universita' di Manchester, non ha dubbi: se le due donne dovessero vincere la causa, "l'intera base su cui ha operato finora la Human Fertilization and Embriology Authority (HFEA) andrebbe rivista". Fino ad oggi, ha infatti spiegato il professore alla Bbc, l'HFEA ha operato in base al principio che prevede il consenso dell'uomo e della donna durante l'intero processo riproduttivo. Un parere favorevole dei giudici per le due donne "stabilirebbe che il ruolo dell'uomo finisce dopo la fecondazione dell'ovulo". La baronessa Warnock, da parte sua, non solo ha affermato che la normativa attuale e' ambigua, ma ha inoltre sottolineato che potrebbe contrastare con quella sui diritti umani. La Warnock ha gia' chiesto che la Commissione Reale ridisegni il quadro dei diritti e dei doveri in fatto di fecondazione umana, anche alla luce dei grandi cambiamenti e delle innovazioni tecnologiche e scientifiche degli ultimi anni. Nel caso di una delle due donne, ora sterile dopo l'asportazione di un tumore, l'utilizzo degli embrioni sarebbe la sua sola possibilita' di avere un figlio.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS