Una donna britannica, rimasta sterile dopo le terapie anti-cancro, chiede di poter utilizzare gli embrioni congelati, frutto di un trattamento di fecondazione assistita a cui si e' sottoposta nel 2001. E lo fa appellandosi alla Corte europea dei diritti umani.
Dopo avere congelato gli embrioni lei e il suo partner si sono lasciati, e l'uomo ha ritirato il consenso all'uso. L'Human fertilisation and embriology act, che regola le tecniche di fecondazione assistita in Gran Bretagna, stabilisce che il consenso di entrambi i genitori e' fondamentale in ogni fase del trattamento.
La donna sostiene che la legge britannica, secondo cui i 6 embrioni devono essere distrutti, viola i suoi diritti umani.

Una donna britannica, rimasta sterile dopo le terapie anti-cancro, chiede di poter utilizzare gli embrioni congelati, frutto di un trattamento di fecondazione assistita a cui si e' sottoposta nel 2001. E lo fa appellandosi alla Corte europea dei diritti umani.
Dopo avere congelato gli embrioni lei e il suo partner si sono lasciati, e l'uomo ha ritirato il consenso all'uso. L'Human fertilisation and embriology act, che regola le tecniche di fecondazione assistita in Gran Bretagna, stabilisce che il consenso di entrambi i genitori e' fondamentale in ogni fase del trattamento.
La donna sostiene che la legge britannica, secondo cui i 6 embrioni devono essere distrutti, viola i suoi diritti umani.