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 FRANCIA - FRANCIA - Francia. Clonati 4 topolini, aiuteranno gli studi sul diabete
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2 ottobre 2003 19:27
 
Due maschi e due femmine: sono i primi ratti clonati; sono fertili e stanno bene. Sono nati in Francia grazie a sofisticate tecniche di biotecnologia messe a punto da Qi Zhou presso l'Institut National de la Recherche Agronomique di Jouy en Josas.
Gli animali clonati saranno particolarmente utili per lo studio di molte malattie umane come diabete e ipertensione. Fino ad ora, precisa in un intervento Alexandre Fraichard che ha partecipato ai lavori come membro di una compagnia coinvolta nella clonazione, non si era riusciti ad ottenere questi cloni per un problema di natura biologica. Gli ovociti, cioe' le cellule uovo usate per la clonazione, si attivano molto rapidamente, appena un'ora dopo il loro prelievo, ostacolando il trasferimento di materiale genetico necessario per la clonazione stessa. "Siamo riusciti ad ovviare a questo problema manipolando con un farmaco il tempo di attivazione dell'ovocita -afferma Fraichard sulla rivista Science- ci sono voluti tre anni di studi per arrivare a questo successo e ai quattro nuovi nati".
Nel processo di clonazione per trasferimento nucleare un ovocita viene privato del proprio Dna e poi gli viene iniettato il Dna di una cellula somatica, cioe' del corpo dell'animale che si vuole clonare. L'ovocita viene infine fatto sviluppare in un utero surrogato.
I ratti rappresentano il 25% degli animali da laboratorio e molte 'famiglie' di ratti sono ormai usate da 50 anni come modelli per studiare malattie croniche o acute, spiega Fraichard. I ratti sono piu' utili per gli studi di laboratorio non solo perche' fisiologicamente piu' simili all'uomo, ma anche per le piu' grandi dimensioni rispetto ai topi. Grande taglia significa, precisa Fraichard, tessuti ed organi piu' grandi su cui sperimentare e, quindi, un minor numero di animali da usare, inoltre su di essi e' possibile studiare contemporaneamente piu' funzioni del corpo, come sonno, respirazione e funzionalita' cardiaca.
"Ora -conclude Fraichard- potremo lavorare su modelli che riproducono le malattie umane come il Parkinson, l'ipertensione, l'Alzheimer, l'arteriosclerosi, l'artrite, le malattie polmonari ed i trapianti". Il prossimo obiettivo dei ricercatori e' generare ratti clonati con modificazioni genetiche precise, per esempio con lo spegnimento di un gene di interesse o con l'inserimento di geni umani, anche per ottenere nuovi modelli per studiare nuovi farmaci.
 
 
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Gli animali clonati saranno particolarmente utili per lo studio di molte malattie umane come diabete e ipertensione. Fino ad ora, precisa in un intervento Alexandre Fraichard che ha partecipato ai lavori come membro di una compagnia coinvolta nella clonazione, non si era riusciti ad ottenere questi cloni per un problema di natura biologica. Gli ovociti, cioe' le cellule uovo usate per la clonazione, si attivano molto rapidamente, appena un'ora dopo il loro prelievo, ostacolando il trasferimento di materiale genetico necessario per la clonazione stessa. "Siamo riusciti ad ovviare a questo problema manipolando con un farmaco il tempo di attivazione dell'ovocita -afferma Fraichard sulla rivista Science- ci sono voluti tre anni di studi per arrivare a questo successo e ai quattro nuovi nati".
Nel processo di clonazione per trasferimento nucleare un ovocita viene privato del proprio Dna e poi gli viene iniettato il Dna di una cellula somatica, cioe' del corpo dell'animale che si vuole clonare. L'ovocita viene infine fatto sviluppare in un utero surrogato.
I ratti rappresentano il 25% degli animali da laboratorio e molte 'famiglie' di ratti sono ormai usate da 50 anni come modelli per studiare malattie croniche o acute, spiega Fraichard. I ratti sono piu' utili per gli studi di laboratorio non solo perche' fisiologicamente piu' simili all'uomo, ma anche per le piu' grandi dimensioni rispetto ai topi. Grande taglia significa, precisa Fraichard, tessuti ed organi piu' grandi su cui sperimentare e, quindi, un minor numero di animali da usare, inoltre su di essi e' possibile studiare contemporaneamente piu' funzioni del corpo, come sonno, respirazione e funzionalita' cardiaca.
"Ora -conclude Fraichard- potremo lavorare su modelli che riproducono le malattie umane come il Parkinson, l'ipertensione, l'Alzheimer, l'arteriosclerosi, l'artrite, le malattie polmonari ed i trapianti". Il prossimo obiettivo dei ricercatori e' generare ratti clonati con modificazioni genetiche precise, per esempio con lo spegnimento di un gene di interesse o con l'inserimento di geni umani, anche per ottenere nuovi modelli per studiare nuovi farmaci.
 
 
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