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 EUROPA - EUROPA - Europa. L’ultimo esperimento di Zavos probabilmente non verra’ mai pubblicato…
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16 settembre 2004 19:58
 
L'annuncio del ricercatore Panayiotis Zavos di avere compiuto il primo passo verso la clonazione di persone morte ha suscitato reazioni contrastanti. Nella conferenza stampa tenuta a Londra all'inizio di settembre, Zavos ha illustrato l'evento straordinario senza entrare troppo nei particolari. Ha sostenuto che, su richiesta dei genitori, aveva prelevato alcune cellule da persone decedute trasferendone il nucleo in ovuli di mucca; la fusione aveva originato degli embrioni "in grado di svilupparsi"; in seguito li aveva lui stesso distrutti.
I suoi colleghi in Gran Bretagna hanno avuto due tipi di reazione: alcuni hanno chiesto che pubblicasse l'esperimento su una rivista scientifica, altri hanno invitato i mezzi di comunicazione a non parlarne proprio. Contro quest'atteggiamento Zavos starebbe pensando a un'azione giudiziaria, riferisce il Daily Telegraph. I soldi non gli mancano: dalle famiglie dei giovani morti ha ottenuto non solo materiale organico, ma anche del denaro. Quanto non si sa. Cosi' come non si sa se l'esperimento verra' mai pubblicato. Zavos aveva asserito che la relazione dell'evento sarebbe apparsa su una rivista scientifica di prestigio e la sua hompage riporta: "Development of an interspecies-specific bioassay using the bovine oocyte model to evaluate the potential of SCNT in humans. Journal of Assisted Reproduction and Genetics, 2004 (in press)". Ma Norbert Gleicher, editore della rivista non ne vuole sapere della clonazione di persone morte e sostiene che l'articolo da pubblicare fosse un altro. Il manoscritto annunciato da Zavos nella conferenza stampa "non e' quello che avevamo concordato", spiega Gleicher a The Scientist. Probabilmente non se ne sapra' di piu' nemmeno in seguito perche' Gleicher a questo punto non vuole pubblicare neanche quello. Contro la versione di Gleicher parla pero' il poco che di quell'articolo si sa, ossia il titolo. Esso contiene molto: l'ovulo di mucca, l'uomo, "interspecies". Forse qualcuno c'e' che potrebbe chiarire come stanno le cose. E' un collaboratore di Zavos, Karl Illmensee dell'Universita' di Innsbruck. Questi, negli anni '80 a Ginevra aveva suscitato scalpore sostenendo di avere clonato dei topi -molto prima della pecora Dolly-, esperimento che nessuno era riuscito a riprodurlo, sicche' nelle relazioni di laboratorio erano emerse discrepanze.
Purtroppo, al momento la redazione del quotidiano austriaco Die Presse non e' ancora riuscita a contattare Illmensee per avere la sua versione dei fatti.
 
 
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L'annuncio del ricercatore Panayiotis Zavos di avere compiuto il primo passo verso la clonazione di persone morte ha suscitato reazioni contrastanti. Nella conferenza stampa tenuta a Londra all'inizio di settembre, Zavos ha illustrato l'evento straordinario senza entrare troppo nei particolari. Ha sostenuto che, su richiesta dei genitori, aveva prelevato alcune cellule da persone decedute trasferendone il nucleo in ovuli di mucca; la fusione aveva originato degli embrioni "in grado di svilupparsi"; in seguito li aveva lui stesso distrutti.
I suoi colleghi in Gran Bretagna hanno avuto due tipi di reazione: alcuni hanno chiesto che pubblicasse l'esperimento su una rivista scientifica, altri hanno invitato i mezzi di comunicazione a non parlarne proprio. Contro quest'atteggiamento Zavos starebbe pensando a un'azione giudiziaria, riferisce il Daily Telegraph. I soldi non gli mancano: dalle famiglie dei giovani morti ha ottenuto non solo materiale organico, ma anche del denaro. Quanto non si sa. Cosi' come non si sa se l'esperimento verra' mai pubblicato. Zavos aveva asserito che la relazione dell'evento sarebbe apparsa su una rivista scientifica di prestigio e la sua hompage riporta: "Development of an interspecies-specific bioassay using the bovine oocyte model to evaluate the potential of SCNT in humans. Journal of Assisted Reproduction and Genetics, 2004 (in press)". Ma Norbert Gleicher, editore della rivista non ne vuole sapere della clonazione di persone morte e sostiene che l'articolo da pubblicare fosse un altro. Il manoscritto annunciato da Zavos nella conferenza stampa "non e' quello che avevamo concordato", spiega Gleicher a The Scientist. Probabilmente non se ne sapra' di piu' nemmeno in seguito perche' Gleicher a questo punto non vuole pubblicare neanche quello. Contro la versione di Gleicher parla pero' il poco che di quell'articolo si sa, ossia il titolo. Esso contiene molto: l'ovulo di mucca, l'uomo, "interspecies". Forse qualcuno c'e' che potrebbe chiarire come stanno le cose. E' un collaboratore di Zavos, Karl Illmensee dell'Universita' di Innsbruck. Questi, negli anni '80 a Ginevra aveva suscitato scalpore sostenendo di avere clonato dei topi -molto prima della pecora Dolly-, esperimento che nessuno era riuscito a riprodurlo, sicche' nelle relazioni di laboratorio erano emerse discrepanze.
Purtroppo, al momento la redazione del quotidiano austriaco Die Presse non e' ancora riuscita a contattare Illmensee per avere la sua versione dei fatti.
 
 
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