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 DANIMARCA - DANIMARCA - Danimarca. Anche i danesi lavoreranno sugli embrioni
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Notizia di Cinzia Colosimo
13 novembre 2003 14:22
 
Anche i danesi si mettono al lavoro, e dopo che il 1 settembre il Parlamento ha approvato l'uso di tessuti embrionali per scopi medici, ora inizia la vera attivita' di ricerca.
Steen Broch Laursen del Department of Molecular Endocrinology presso l'Odense University Hospital, ha infatti dato l'annuncio di un progetto che prendera' in esame le cellule staminali embrionali e la loro efficacia, paragonata a quella delle staminali adulte. "Sono veramente felice che gli scienziati danesi possano iniziare il loro lavoro con le staminali embrionali", ha dichiarato alla rivista The Scientist. "I nostri sforzi servono a salvaguardare e migliorare la vita di molte persone".
Il parlamento danese ha approvato la ricerca su embrioni solo pochi mesi fa, a seguito delle raccomandazioni fatte dal Danish Council of Ethics, che avvisava i legislatori delle questioni etiche implicate nella ricerca, ma anche dei palesi benefici della scienza. "E' vero, usare gli embrioni per scopi terapeutici e' un problema etico reale", ha spiegato Matt Hartlev, professore associato della Universita' di Copenhagen. "Io non credo comunque che l'embrione umano abbia lo stesso status morale di un essere umano gia' nato. Ecco perche' accetto che venga fatta ricerca anche sulle staminali embrionali, perche' il fine ultimo e' conoscere meglio le malattie e combatterle".
Nonostante tutto pero', lavorare su materiale umano per gli scienziati danesi e' ancora difficile. Innanzitutto per legge e' possibile utilizzare gli embrioni crioconservati sovrannumerari, per i quali occorre ovviamente il consenso dei genitori. Ma per legge e' vietato il trasferimento nucleare, la clonazione terapeutica e quella riproduttiva.
Anche se questi due divieti in particolare potrebbero rallentare i ritmi della scienza, resta il fatto che la Danimarca si e' posta in quella sorta di "blocco" che riconosce l'utilita' e il valore della ricerca sugli embrioni, e che per legge, non lo nega. Blocco del quale fanno parte la Gran Bretagna, Spagna, Singapore, Israele e altri Paesi che hanno chiare le loro priorita'.
 
 
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Steen Broch Laursen del Department of Molecular Endocrinology presso l'Odense University Hospital, ha infatti dato l'annuncio di un progetto che prendera' in esame le cellule staminali embrionali e la loro efficacia, paragonata a quella delle staminali adulte. "Sono veramente felice che gli scienziati danesi possano iniziare il loro lavoro con le staminali embrionali", ha dichiarato alla rivista The Scientist. "I nostri sforzi servono a salvaguardare e migliorare la vita di molte persone".
Il parlamento danese ha approvato la ricerca su embrioni solo pochi mesi fa, a seguito delle raccomandazioni fatte dal Danish Council of Ethics, che avvisava i legislatori delle questioni etiche implicate nella ricerca, ma anche dei palesi benefici della scienza. "E' vero, usare gli embrioni per scopi terapeutici e' un problema etico reale", ha spiegato Matt Hartlev, professore associato della Universita' di Copenhagen. "Io non credo comunque che l'embrione umano abbia lo stesso status morale di un essere umano gia' nato. Ecco perche' accetto che venga fatta ricerca anche sulle staminali embrionali, perche' il fine ultimo e' conoscere meglio le malattie e combatterle".
Nonostante tutto pero', lavorare su materiale umano per gli scienziati danesi e' ancora difficile. Innanzitutto per legge e' possibile utilizzare gli embrioni crioconservati sovrannumerari, per i quali occorre ovviamente il consenso dei genitori. Ma per legge e' vietato il trasferimento nucleare, la clonazione terapeutica e quella riproduttiva.
Anche se questi due divieti in particolare potrebbero rallentare i ritmi della scienza, resta il fatto che la Danimarca si e' posta in quella sorta di "blocco" che riconosce l'utilita' e il valore della ricerca sugli embrioni, e che per legge, non lo nega. Blocco del quale fanno parte la Gran Bretagna, Spagna, Singapore, Israele e altri Paesi che hanno chiare le loro priorita'.
 
 
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