La Pontificia Accademia delle Scienze si divide sull'utilizzo delle cellule staminali embrionali a scopo terapeutico, a darne notizia e' un lancio dell'Apcom. Sulla questione, infatti, non si e' registrata unanimita' tra i membri dell'organismo istituito quattro secoli fa da Pio IV. Gli 80 scienziati -di cui venti premi Nobel- che ne fanno parte e che sono stati chiamati a pronunciarsi in materia non sono riusciti ad avere una posizione univoca. Mentre l'unanimita' e' stata registrata contro la clonazione umana, non pochi scienziati hanno manifestato ai colleghi le proprie perplessita', esprimendo, a quanto si apprende, posizioni distanti da quelle della Chiesa che e' assolutamente contraria alle ricerche sulle cellule staminali embrionali.
Il dibattito a porte chiuse e' avvenuto nel novembre scorso, nell'aula magna della Casina Pio IV nel cuore del Vaticano, dove ha sede la storica Accademia. Le conclusioni della plenaria dell'Accademia verranno pubblicate, come avviene ogni anno, tra qualche mese. Dal testo emergeranno le ragioni dei dissensi.
In passato l'Accademia si e' espressa in vari campi della ricerca scientifica, dalle manipolazioni genetiche, alle riserve energetiche, dall'alterazione della biosfera, alle armi nucleari, dalla determinazione del momento della morte umana al problema dei trapianti e degli xenotrapianti, dai temi della fecondazione artificiale agli Ogm.
Fanno parte dell'Accademia delle Scienze l'economista Stanley Becker (Nobel), il biologo David Baltimore (Nobel), i chimici Christian Duve (Nobel), Charles Polanyi (nobel), ed Eigen Manfred (Nobel), il fisico Aage Bohr (Nobel), il genetista Warren Nirenberg (Nobel). Gli unici italiani che sono stati chiamati da Wojtyla a farne parte sono Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Antonino Zichichi, il demografo Bernardo Colombo, Nicola Cabibbo, il fisico Giampietro Puppi.