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 CANADA - CANADA - Canada. Fox loda le legge canadese sulla ricerca e incoraggia a non mollare
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29 aprile 2004 17:29
 
Micheal J. Fox lotta ancora contro il Parkinson e contro quelle leggi che impediscono a lui e a milioni di malati la guarigione. Ormai lo fa con tenacia da tempo, insieme a Christopher Reeve e alla moglie dell'ex presidente Reagan, diventando simbolo di una campagna importante, e voce di una sofferenza diffusa.
In un'intervista rilasciata al quotidiano "Global Sunday", Fox ha lodato la legge recentemente approvata in Canada che permette la ricerca sugli embrioni umani e sulle staminali da esse estratte.

"Sono entusiasta di questo risultato. Nell'attesa ho provato un'ansia che non avevo mai provato in vita mia. Limitare e impedire ad ogni costo questa ricerca e' una cosa che trovo ridicola, se non pazzesca e profondamente sbagliata. Quando mi fu diagnosticata la malattia, ne fui travolto. Fu un duro colpo per me, perche' ero convinto che il Parkinson fosse una patologia legata all'eta'. Su 150.000 canadesi colpiti infatti, solo il 10% ha meno di 45 anni".
L'uso di farmaci ad alte dosi, insieme allo yoga e all'importante sostegno della sua famiglia hanno permesso a Fox di rallentare il corso della malattia, ma non a fermarlo del tutto. Quando il Parkinson viene diagnosticato infatti, in genere e' tardi per fare qualcosa. La malattia colpisce le cellule celebrali produttrici di dopamina, l'ormone che controlla i movimenti. Ma i primi sintomi visibili avvengono solo quando l'80% della dopamina e' ormai distrutta e quindi, quando la malattia ha gia' danneggiato abbastanza. Le staminali potrebbero rigenerare le cellule e permettergli nuovamente di produrre gli ormoni necessari, ma la strada e' ancora lunga.
Occorrono soldi per la ricerca innanzitutto, e Fox in questo si e' distinto largamente: la sua Fondazione solo nel 2003 ha raccolto piu' di 35 milioni di Usd, diventando il secondo organismo finanziatore dopo lo stesso Governo. "Lo spirito con il quale si affronta la battaglia aiutera' tutti noi a vincerla".
Su Internet The Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research: clicca qui
 
 
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In un'intervista rilasciata al quotidiano "Global Sunday", Fox ha lodato la legge recentemente approvata in Canada che permette la ricerca sugli embrioni umani e sulle staminali da esse estratte.

"Sono entusiasta di questo risultato. Nell'attesa ho provato un'ansia che non avevo mai provato in vita mia. Limitare e impedire ad ogni costo questa ricerca e' una cosa che trovo ridicola, se non pazzesca e profondamente sbagliata. Quando mi fu diagnosticata la malattia, ne fui travolto. Fu un duro colpo per me, perche' ero convinto che il Parkinson fosse una patologia legata all'eta'. Su 150.000 canadesi colpiti infatti, solo il 10% ha meno di 45 anni".
L'uso di farmaci ad alte dosi, insieme allo yoga e all'importante sostegno della sua famiglia hanno permesso a Fox di rallentare il corso della malattia, ma non a fermarlo del tutto. Quando il Parkinson viene diagnosticato infatti, in genere e' tardi per fare qualcosa. La malattia colpisce le cellule celebrali produttrici di dopamina, l'ormone che controlla i movimenti. Ma i primi sintomi visibili avvengono solo quando l'80% della dopamina e' ormai distrutta e quindi, quando la malattia ha gia' danneggiato abbastanza. Le staminali potrebbero rigenerare le cellule e permettergli nuovamente di produrre gli ormoni necessari, ma la strada e' ancora lunga.
Occorrono soldi per la ricerca innanzitutto, e Fox in questo si e' distinto largamente: la sua Fondazione solo nel 2003 ha raccolto piu' di 35 milioni di Usd, diventando il secondo organismo finanziatore dopo lo stesso Governo. "Lo spirito con il quale si affronta la battaglia aiutera' tutti noi a vincerla".
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