E' il genere animale che piu' di ogni altro popola la terra. Sono ovunque, si riproducono quasi illimitatamente e per il momento non esiste ancora una completa classificazione delle specie che lo compongono.
Parliamo di insetti ovviamente, e ne parliamo perche' per la prima volta anche loro sono stati sottoposti a processi di clonazione riproduttiva.
La notizia viene dai ricercatori della Dalhousie University, capeggiati dal dott. Vett Lloyd, che sono riusciti a clonare quegli animaletti poco simpatici che chiamiamo comunemente "moscerini della frutta". "Sono piuttosto bravi anche a riprodursi da soli", ha spiegato ironicamente Lloyd. "Ma ci permettono di capire gli errori che facciamo nella clonazione dei mammiferi e che rendono questa tecnica ancora cosi' imprecisa e rischiosa".
Secondo il team una soluzione potrebbe derivare dalla "riprogrammazione" genetica dell'animale che si desidera clonare: probabilmente un codice genetico adulto non e' in grado di supportare correttamente la duplicazione del codice stesso e lo sviluppo di un embrione. "Il Dna di un moscerino e' piuttosto semplice da riprodurre e riprogrammare secondo le necessita' del momento. Sono un valido modello di base anche perche' presentano un terzo del loro codice genetico simile a quello degli esseri umani".
Il lavoro non e' stato cosi' semplice: dopo circa 800 tentativi il team ha prodotto 5 insetti nuovi di zecca.

E' il genere animale che piu' di ogni altro popola la terra. Sono ovunque, si riproducono quasi illimitatamente e per il momento non esiste ancora una completa classificazione delle specie che lo compongono.
Parliamo di insetti ovviamente, e ne parliamo perche' per la prima volta anche loro sono stati sottoposti a processi di clonazione riproduttiva.
La notizia viene dai ricercatori della Dalhousie University, capeggiati dal dott. Vett Lloyd, che sono riusciti a clonare quegli animaletti poco simpatici che chiamiamo comunemente "moscerini della frutta". "Sono piuttosto bravi anche a riprodursi da soli", ha spiegato ironicamente Lloyd. "Ma ci permettono di capire gli errori che facciamo nella clonazione dei mammiferi e che rendono questa tecnica ancora cosi' imprecisa e rischiosa".
Secondo il team una soluzione potrebbe derivare dalla "riprogrammazione" genetica dell'animale che si desidera clonare: probabilmente un codice genetico adulto non e' in grado di supportare correttamente la duplicazione del codice stesso e lo sviluppo di un embrione. "Il Dna di un moscerino e' piuttosto semplice da riprodurre e riprogrammare secondo le necessita' del momento. Sono un valido modello di base anche perche' presentano un terzo del loro codice genetico simile a quello degli esseri umani".
Il lavoro non e' stato cosi' semplice: dopo circa 800 tentativi il team ha prodotto 5 insetti nuovi di zecca.