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 BRASILE - BRASILE - Brasile. Quattro pazienti evitano il trapianto di cuore grazie alle staminali
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2 settembre 2004 20:21
 
Quattro pazienti non hanno piu' bisogno del trapianto di cuore e sono quindi usciti dalla lista di attesa grazie a iniezioni di cellule staminali prelevate dal loro stesso midollo osseo. A un anno dall'intervento, avvenuto in Brasile, le nuove cellule hanno migliorato la funzionalita' del cuore, danneggiato da una grave ischemia e dallo scompenso.
Lo ha annunciato a Monaco nel corso dell'annuale Congresso della Societa' Europea (Esc) di Cardiologia il responsabile dell'esperimento, Hans Fernando Dohmann, dell'ospedale cardiologico di Rio de Janeiro, che ha condotto la ricerca in collaborazione con il Texas Heart Institute di Houston, Usa. I quattro pazienti trattati "non hanno piu' indicazioni per il trapianto", ha proseguito il responsabile dello studio.
"Un anno fa sembrava solo un esperimento promettente e con risultati molto interessanti, ma i risultati presentati oggi promettono di diventare in futuro una speranza per coloro che sono in lista d'attesa per un trapianto". Una speranza ancora maggiore, ha osservato, considerando che "in nessun luogo nel mondo esiste attualmente un programma di trapianti in grado di trattare tutti i pazienti in lista che hanno bisogno di questo intervento".
Percio' il prossimo obiettivo del gruppo brasiliano e' proseguire lungo questa strada con una nuova sperimentazione. "Siamo in attesa del parere del comitato etico, ma riteniamo che il nuovo studio possa partire all'inizio del prossimo anno".
La ricerca ha coinvolto complessivamente 21 soggetti ischemici per insufficienza cardiaca grave, impossibili da trattare con le comuni tecniche di rivascolarizzazione. Di questi, 14 sono stati sottoposti a iniezioni di staminali autologhe di midollo osseo nel miocardio, mentre gli altri sette sono serviti da gruppo controllo.
"Nei pazienti trattati, rispetto a quelli controllo, si e' osservata una riduzione del 71% nelle dimensioni del cuore, ingrossato dallo scompenso, con un miglioramento della funzione meccanica dell'organo", ha riferito Dohmann. Ma il risultato piu' importante riguarda "un sottogruppo di cinque malati tra i piu' gravi, gia' in lista d'attesa per trapianto. Quattro l'hanno evitato", mentre il quinto e' morto di ictus dopo 11 mesi dall'iniezione di staminali. Le analisi anatomopatologiche e gli esami immunoistochimici condotti sui suoi tessuti, e' convinto il ricercatore, forniranno indicazioni utili per scoprire il destino delle staminali iniettate. Intanto "i nostri studi proseguiranno. Il prossimo arruolamento di pazienti e' previsto per l'inizio del 2005: saranno 60 malati in attesa di trapianto, di cui 30 di controllo e 30 che riceveranno iniezioni di staminali".
 
 
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Lo ha annunciato a Monaco nel corso dell'annuale Congresso della Societa' Europea (Esc) di Cardiologia il responsabile dell'esperimento, Hans Fernando Dohmann, dell'ospedale cardiologico di Rio de Janeiro, che ha condotto la ricerca in collaborazione con il Texas Heart Institute di Houston, Usa. I quattro pazienti trattati "non hanno piu' indicazioni per il trapianto", ha proseguito il responsabile dello studio.
"Un anno fa sembrava solo un esperimento promettente e con risultati molto interessanti, ma i risultati presentati oggi promettono di diventare in futuro una speranza per coloro che sono in lista d'attesa per un trapianto". Una speranza ancora maggiore, ha osservato, considerando che "in nessun luogo nel mondo esiste attualmente un programma di trapianti in grado di trattare tutti i pazienti in lista che hanno bisogno di questo intervento".
Percio' il prossimo obiettivo del gruppo brasiliano e' proseguire lungo questa strada con una nuova sperimentazione. "Siamo in attesa del parere del comitato etico, ma riteniamo che il nuovo studio possa partire all'inizio del prossimo anno".
La ricerca ha coinvolto complessivamente 21 soggetti ischemici per insufficienza cardiaca grave, impossibili da trattare con le comuni tecniche di rivascolarizzazione. Di questi, 14 sono stati sottoposti a iniezioni di staminali autologhe di midollo osseo nel miocardio, mentre gli altri sette sono serviti da gruppo controllo.
"Nei pazienti trattati, rispetto a quelli controllo, si e' osservata una riduzione del 71% nelle dimensioni del cuore, ingrossato dallo scompenso, con un miglioramento della funzione meccanica dell'organo", ha riferito Dohmann. Ma il risultato piu' importante riguarda "un sottogruppo di cinque malati tra i piu' gravi, gia' in lista d'attesa per trapianto. Quattro l'hanno evitato", mentre il quinto e' morto di ictus dopo 11 mesi dall'iniezione di staminali. Le analisi anatomopatologiche e gli esami immunoistochimici condotti sui suoi tessuti, e' convinto il ricercatore, forniranno indicazioni utili per scoprire il destino delle staminali iniettate. Intanto "i nostri studi proseguiranno. Il prossimo arruolamento di pazienti e' previsto per l'inizio del 2005: saranno 60 malati in attesa di trapianto, di cui 30 di controllo e 30 che riceveranno iniezioni di staminali".
 
 
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