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 BRASILE - BRASILE - Brasile. Emorragia cerebrale: dopo un trapianto di staminali riprende a camminare e parlare
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Notizia 
25 novembre 2004 19:43
 
Una brasiliana di 54 anni, vittima di un'emorragia cerebrale che l'aveva lasciata emiplegica e non in grado di parlare, ha ricevuto un trapianto di cellule staminali estratte dal suo stesso corpo, quindi iniettate nel cervello. Dopo 17 giorni ha recuperato sia i movimenti che l'uso della parola.
"Sono appena tornato da congressi che si sono svolti in Europa e negli Usa e non ho indicazioni di una procedura simile in qualche altra parte del mondo", ha spiegato Hans Dohmann, coordinatore della ricerca realizzata dall'Hospital Pro-Cardiaco e dall'Universita' Federale di Rio de Janeiro (Ufrj). Questa terapia inedita potrebbe indicare come le cellule staminali possono essere efficaci nel recuperare i pazienti vittime di problemi vascolari. Una sola esperienza di successo su una sola persona al mondo non vuol dire che questo risultato si ripetera' in altri pazienti, ha detto Dohmann, ma "ci dice che siamo in una nuova era nella ricerca del trattamento per questa malattia". E se questa e' "la fase in cui ci si concentra sulla sicurezza del metodo, per contrastare i possibili effetti collaterali, la fase successiva servira' per dimostrare la sua efficacia".
Maria da Graca Pomuceno e' la donna su cui e' stato fatto il primo intervento. A seguito dell'emorragia cerebrale avvenuta in agosto, presentava un livello di conoscenza basso, non parlava e non comprendeva, e aveva il lato destro del corpo paralizzato. La signora e' ora comparsa in televisione mentre saliva le scale di casa, pronunciando alcune parole.
L'esperimento verra' ripetuto su altri 14 pazienti. Da ora al 2006 dovrebbe essere conclusa questa prima fase, e nel giro di 5-7 anni il metodo potrebbe essere adottato ampiamente con sicurezza, secondo le previsioni del medico.
Lo scorso 24 agosto la donna e' stata sottoposta ad una iniezione di cellule staminali, estratte dal suo stesso midollo osseo. Trenta milioni di cellule concentrate in 3 ml di soluzione, introdotti in 15 minuti attraverso un catetere nell'arteria femorale. "E' stata una grande emozione vedere come il cervello ha reagito normalmente all'iniezione delle staminali, riconoscendole come parte del suo organismo", spiega Dohmann, nel raccontare che le cellule poi sono state capaci di formare nuovi vasi sanguinei. Con la rigenerazione di nuove piccole arterie, la vascolarizzazione della zona e' cresciuta, cosi' come l'arrivo dell'ossigeno, del glucosio e delle altre sostanze che aiutano a rigenerare i neuroni.
"Un aspetto fondamentale del procedimento e' che non si puo' realizzare oltre 3-5 giorni dalla fase acuta dell'emorragia, quando e' possibile ripristinare la barriera che separa il sangue dal tessuto cerebrale".
Dohmann, pur se in questo caso ha fatto uso di cellule staminali adulte, ha sostenuto come sia utile portare avanti la ricerca anche su quelle embrionali, difendendo la legge che e' stata approvata dal Senato. "Permette ai ricercatori di ottenere le conoscenze necessarie, utilizzando solamente gli embrioni che verrebbero scongelati e che quindi morirebbero. Credo che sia un limite ragionevole tra la necessita' del progresso dei trattamenti e il mantenimento della vita".
 
 
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"Sono appena tornato da congressi che si sono svolti in Europa e negli Usa e non ho indicazioni di una procedura simile in qualche altra parte del mondo", ha spiegato Hans Dohmann, coordinatore della ricerca realizzata dall'Hospital Pro-Cardiaco e dall'Universita' Federale di Rio de Janeiro (Ufrj). Questa terapia inedita potrebbe indicare come le cellule staminali possono essere efficaci nel recuperare i pazienti vittime di problemi vascolari. Una sola esperienza di successo su una sola persona al mondo non vuol dire che questo risultato si ripetera' in altri pazienti, ha detto Dohmann, ma "ci dice che siamo in una nuova era nella ricerca del trattamento per questa malattia". E se questa e' "la fase in cui ci si concentra sulla sicurezza del metodo, per contrastare i possibili effetti collaterali, la fase successiva servira' per dimostrare la sua efficacia".
Maria da Graca Pomuceno e' la donna su cui e' stato fatto il primo intervento. A seguito dell'emorragia cerebrale avvenuta in agosto, presentava un livello di conoscenza basso, non parlava e non comprendeva, e aveva il lato destro del corpo paralizzato. La signora e' ora comparsa in televisione mentre saliva le scale di casa, pronunciando alcune parole.
L'esperimento verra' ripetuto su altri 14 pazienti. Da ora al 2006 dovrebbe essere conclusa questa prima fase, e nel giro di 5-7 anni il metodo potrebbe essere adottato ampiamente con sicurezza, secondo le previsioni del medico.
Lo scorso 24 agosto la donna e' stata sottoposta ad una iniezione di cellule staminali, estratte dal suo stesso midollo osseo. Trenta milioni di cellule concentrate in 3 ml di soluzione, introdotti in 15 minuti attraverso un catetere nell'arteria femorale. "E' stata una grande emozione vedere come il cervello ha reagito normalmente all'iniezione delle staminali, riconoscendole come parte del suo organismo", spiega Dohmann, nel raccontare che le cellule poi sono state capaci di formare nuovi vasi sanguinei. Con la rigenerazione di nuove piccole arterie, la vascolarizzazione della zona e' cresciuta, cosi' come l'arrivo dell'ossigeno, del glucosio e delle altre sostanze che aiutano a rigenerare i neuroni.
"Un aspetto fondamentale del procedimento e' che non si puo' realizzare oltre 3-5 giorni dalla fase acuta dell'emorragia, quando e' possibile ripristinare la barriera che separa il sangue dal tessuto cerebrale".
Dohmann, pur se in questo caso ha fatto uso di cellule staminali adulte, ha sostenuto come sia utile portare avanti la ricerca anche su quelle embrionali, difendendo la legge che e' stata approvata dal Senato. "Permette ai ricercatori di ottenere le conoscenze necessarie, utilizzando solamente gli embrioni che verrebbero scongelati e che quindi morirebbero. Credo che sia un limite ragionevole tra la necessita' del progresso dei trattamenti e il mantenimento della vita".
 
 
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