I ministeri della Salute e della Scienze e Tecnologia hanno lanciato il 20 aprile un bando di 11 milioni di real (pari a 4,2 milioni di Usd) per finanziare le ricerche con le cellule staminali: per la prima volta saranno prese in esame anche le ricerche a base di staminali embrionali, dopo che il loro uso e' stato regolamentato dalla Legge sulla Biosicurezza.
La somma verra' fornita a meta' dai due dicasteri, non ci saranno preferenze o corsie preferenziali: ciascuna ricerca -a prescindere dal fatto che usi staminali embrionali, adulte o cordonali- sara' esaminata e valutata per se' stessa.
E' stata anche annunciata la creazione di un gruppo di lavoro scientifico e ministeriale, la cui funzione sara' quella di mappare la capacita' presente nel Paese di fare ricerca con le staminali embrionali. Il gruppo dovra' presentare una relazione nel giro di 90 giorni, in maniera da evidenziare i punti forti e quelli piu' deboli e cosi' poter elaborare un programma nazionale di sviluppo del settore.
"Il bando e' una risposta ad una domanda immediata, fino a quando questo rapporto sara' pronto. A partire da quel momento, potremmo avere dei bandi piu' specifici" per le staminali embrionali ha spiegato il ministro alla Scienza e Tecnologia Eduardo Campos.
Se infatti si conoscono i laboratori in grado di fare ricerca con le cellule adulte poco o nulla si sa delle capacita' di fare ricerca con quelle embrionali. Ad eccezione della ricercatrice dell'Universita' di San Paolo, Lygia Pereira, che lo scorso anno aveva importato dagli Usa una linea di staminali embrionali.
"Cio' che abbiamo appreso e' che queste cellule sono molto difficili da coltivare, piu' ancora delle embrionali di topo", racconta la ricercatrice. "E la coltivazione e' costosissima, per questo e' importante evitare lo spreco".

I ministeri della Salute e della Scienze e Tecnologia hanno lanciato il 20 aprile un bando di 11 milioni di real (pari a 4,2 milioni di Usd) per finanziare le ricerche con le cellule staminali: per la prima volta saranno prese in esame anche le ricerche a base di staminali embrionali, dopo che il loro uso e' stato regolamentato dalla Legge sulla Biosicurezza.
La somma verra' fornita a meta' dai due dicasteri, non ci saranno preferenze o corsie preferenziali: ciascuna ricerca -a prescindere dal fatto che usi staminali embrionali, adulte o cordonali- sara' esaminata e valutata per se' stessa.
E' stata anche annunciata la creazione di un gruppo di lavoro scientifico e ministeriale, la cui funzione sara' quella di mappare la capacita' presente nel Paese di fare ricerca con le staminali embrionali. Il gruppo dovra' presentare una relazione nel giro di 90 giorni, in maniera da evidenziare i punti forti e quelli piu' deboli e cosi' poter elaborare un programma nazionale di sviluppo del settore.
"Il bando e' una risposta ad una domanda immediata, fino a quando questo rapporto sara' pronto. A partire da quel momento, potremmo avere dei bandi piu' specifici" per le staminali embrionali ha spiegato il ministro alla Scienza e Tecnologia Eduardo Campos.
Se infatti si conoscono i laboratori in grado di fare ricerca con le cellule adulte poco o nulla si sa delle capacita' di fare ricerca con quelle embrionali. Ad eccezione della ricercatrice dell'Universita' di San Paolo, Lygia Pereira, che lo scorso anno aveva importato dagli Usa una linea di staminali embrionali.
"Cio' che abbiamo appreso e' che queste cellule sono molto difficili da coltivare, piu' ancora delle embrionali di topo", racconta la ricercatrice. "E la coltivazione e' costosissima, per questo e' importante evitare lo spreco".