"L'etica nella divulgazione scientifica" e' stato il tema centrale del primo congresso internazionale della divulgazione scientifica realizzato nella Citta' Universitaria di San Paolo e promosso dall'Unesco e dalla Abradic (Associazione brasiliana della divulgazione scientifica). I partecipanti hanno discusso su come pubblicizzare la conoscenza scientifica, i benefici e i problemi attraverso un approccio etico.
La professoressa Mayana Zatz, titolare di Genetica dell'Universita' paulista, ha parlato degli aspetti legati alla produzione di cellule staminali per scopi terapeutici, mentre il professore di Diritto, sempre dell'Universita' di San Paolo, Dalmo de Abreu Dallari, ha affrontato il tema delle implicazioni etico-giuridiche della fecondazione artificiale e della clonazione.
Il giornalista spagnolo, Manuel Calvo Hernando, ha detto che il giornalismo scientifico deve impegnarsi nella qualita' dell'informazione e non stare alla merce' della frenesia della societa' consumistica. Grazie all'alfabetizzazione scientifica si deve fornire al pubblico la possibilita' di riflettere e distinguere tra l'informazione e il marketing.
Per il professor Franklin Leopoldo da Silva, della Facolta' di Filosofia dell'Universita' di San Paolo, le informazioni sulla scienza della vita devono stare insieme alle informazioni e alle discussioni della bioetica.
Diana Cazzaux, argentina, ha messo in evidenza l'importanza di analizzare i progressi scientifici, che possono migliorare la qualita' della vita.
Mauricio Tuffani, di "Galileu", ha toccato i temi legati all'educazione e Michel Bergeron, di "Medicine/Sciences", ha analizzato l'etica negli studi della scienza biomedica.