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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Australia. Ottenute cellule staminali embrionali, senza embrioni
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24 giugno 2004 20:04
 
Per la prima volta sono state ottenute cellule staminali embrionali senza passare per l'embrione, ma utilizzando una sorta di "supercellula" ottenuta fondendo tra loro cellule embrionali di linee gia' disponibili.
La notizia dell'esperimento, avvenuto in Australia, e' stata data negli Stati Uniti, nel convegno internazionale sulle cellule staminali in corso a Boston.
Ad ottenere cellule staminali embrionali senza dover produrre embrioni e' stato il gruppo australiano di Alan Trounson, dell'Istituto di riproduzione e sviluppo della Monash University di Clayton.
Il punto di partenza dell'esperimento e' stato utilizzare le cellule embrionali gia' in commercio. I ricercatori hanno fuso tra loro due cellule embrionali della stessa linea e hanno ottenuto cosi' un'unica grande cellula con un nucleo contenente un numero doppio (92) di cromosomi (tetraploide).
La "supercellula" cosi' ottenuta e' stata poi unita con una cellula adulta prelevata dal paziente. A questo punto il processo di proliferazione cellulare e' stato bloccato in modo che i nuclei delle due cellule non si fondessero. E qui e' comparso l'elemento nuovo: la supercellula ha cominciato a comportarsi, nei confronti della cellula del paziente, come un ovocita. Ha cominciato cioe' a riprogrammarla: l'ha fatta viaggiare indietro nel tempo finche' la cellula adulta non e' diventata totipotente, ossia in grado di svilupparsi in qualsiasi direzione proprio come una cellula embrionale che, crescendo, potra' trasformarsi in muscoli, ossa, cervello o pelle.
Per ottenere le cellule staminali da reinfondere nel paziente i ricercatori hanno quindi separato la supercellula dalle nuove cellule embrionali utilizzando delle tecniche di centrifugazione.
Adesso resta da capire in che modo la supercellula sia riuscita a riprogrammare la cellula del paziente. "E' la clonazione senza clonazione", ha commentato l'esperto di cellule staminali Angelo Vescovi, dell'ospedale San Raffaele di Milano e dell'Universita' di Milano Bicocca. "Dal punto di vista tecnico e' un esperimento piu' avanzato rispetto alla clonazione dell'embrione umano avvenuta nel febbraio scorso in Corea". "Sono probabilmente tantissimi i fattori che entrano in gioco", ha osservato Vescovi. Non c'e' dubbio pero', secondo il ricercatore italiano, che la nuova tecnica promette di offrire tutti i vantaggi delle cellule embrionali senza alcun problema etico.
"Di per se' le cellule staminali embrionali non sono embrioni, non sono vita. Il grande problema etico, finora, era unicamente nel fatto che per ottenerle era necessario creare degli embrioni". Non c'e' nemmeno la necessita' di utilizzare degli ovociti, come era accaduto nell'esperimento coreano. In quell'occasione erano stati necessari ben 200 ovociti per ottenere un embrione.
Superato questo doppio problema etico, quindi, riprodurre l'esperimento australiano sara' piu' facile per l'intera comunita' scientifica. "Se il successo sara' confermato saremo di fronte ad una rivoluzione che aprira' sviluppi immensi, con la possibilita' di avere a disposizione una quantita' illimitata di cellule staminali embrionali". Potrebbe diventare in breve tempo una realta' la possibilita' dell'autotrapianto senza rischio di rigetto.
 
 
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