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 ARGENTINA - ARGENTINA - Argentina. Il Comitato di Etica si schiera per la clonazione terapeutica
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13 maggio 2004 19:08
 
Il Comitato di Etica nella Scienza e Tecnologia (Cecte) ha raccomandato la "proibizione" della clonazione a fini riproduttivi per i rischi che comporta, mentre ha difeso e sostenuto l'applicazione del metodo per fini terapeutici.
Il Comitato che dipende dal ministero dell'Educazione, Scienza e Tecnologia, ed e' coordinato dalla sociologa Otilia Vainstok, ha spiegato che la clonazione riproduttiva rappresenta "rischi di tale portata che di per se' stessi costituiscono ragioni sufficienti per consigliare la sua proibizione". Nel suo "Rapporto e Raccomandazioni sulla Clonazione Umana", realizzato su richiesta della Direzione degli Organismi Internazionali del ministero delle Relazioni Estere, il Comitato ha fatto uno sforzo per separare i "pregiudizi" dai "rischi fittizi e reali" della clonazione". Grazie a questa distinzione il Comitato ha chiesto che l'Argentina riveda la sua posizione in seno alle Nazioni Unite, che fin dal 2001 era infatti a fianco di Costa Rica, Usa e Vaticano per chiedere un bando mondiale di qualsiasi forma di clonazione umana. Tulio Del Bono, responsabile della Segreteria della Scienza, Tecnologia e Innovazione Produttiva (SeCyT), ha sottolineato la necessita' che il Governo "riveda la posizione dell'Argentina alle Nazioni Unite".
La clonazione terapeutica ha obbiettivi "distinti" dato che quella riproduttiva "persegue la produzione di un nuovo individuo, mentre la seconda tende a generare tipi di cellule o tessuti utilizzabili in terapie mediche". "Un embrione sviluppato in vitro non puo' completare il suo sviluppo a meno che non venga reintrodotto nell'utero della madre".
Il rapporto e' datato 8 marzo e lo si puo' leggere integralmente sul sito Internet del Comitato a questo indirizzo: clicca qui, ma e' stato presentato ufficialmente solo lo scorso 3 maggio.
"L'anno scorso abbiamo ricevuto dal ministero delle Relazioni Estere una richiesta di valutazione in merito al Progetto di Convenzione Internazionale per proibire la clonazione umana in tutte le sue forme, preparato dal Costa Rica", racconta il biologo Alberto Kornblitt, ricercatore del Conicet e componente del Comitato. "Nel 2001, l'Argentina, forse per abitudine, insieme a Stati Uniti, Vaticano e Spagna, tra gli altri Paesi, co-patricino' la proposta del Costa Rica. Alla fine, la commissione internazionale delle Nazioni Unite si era riunita tra il 23 settembre e il 3 ottobre del 2003, e per fortuna la decisione e' stata posticipata di un anno". "Nonostante che non ci siano gruppi nazionali che studiano la clonazione a fini terapeutici (fondamentalmente per una questione di costi), questa e' la prima volta in Argentina che un comitato di etica si mette a riflettere ed a elaborare un testo e una serie di pareri su una questione cosi' spinosa".
 
 
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