Il collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana ha respinto il ricorso contro la legge regionale per regolare il suicidio assistito, la procedura con cui a determinate condizioni ci si autosomministra un farmaco letale, che era stata approvata l’11 febbraio. Il ricorso era stato presentato dai membri del Consiglio regionale toscano che appartengono a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, che in Toscana sono all’opposizione e avevano votato contro la legge: secondo loro la regione non avrebbe avuto le competenze per regolare il suicidio assistito, in mancanza di una legge nazionale, dunque avevano chiesto una verifica di conformità rispetto allo statuto della regione. Il collegio di garanzia ha stabilito che la legge regionale è conforme.
Il ricorso dei partiti di destra ne aveva bloccato la promulgazione, che ora potrà avvenire. Una volta che il presidente della Regione Eugenio Giani avrà firmato la legge, questa sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT): dopo 15 giorni entrerà in vigore. Il governo nazionale potrebbe però decidere di fare ricorso contro la legge rivolgendosi alla Corte costituzionale.
In Italia il suicidio assistito è di fatto legale dal 2019 grazie a una sentenza della Corte costituzionale, ma il parlamento non ha mai approvato una legge nazionale che definisca come debba avvenire, a quali condizioni e con che tempi, nonostante le ripetute richieste della Corte e le esigenze di molti cittadini. In tutto ciò, dato che la sanità è parzialmente una competenza regionale, sono state le regioni che in molti casi si sono trovate a dover gestire i casi di persone che chiedono legittimamente di avere accesso alle procedure per somministrarsi un farmaco letale. Alcune hanno cercato di trovare delle soluzioni, e la Toscana è stata la prima regione ad approvare una legge che regola la pratica.
(Il Post)
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