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Coronavirus e scuola. Passiamo dal lamento all'azione
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Articolo di Vincenzo Donvito
11 novembre 2020 13:35
 
 Il quotidiano La Nazione ha pubblicato un articolo di uno studente di un liceo fiorentino che, col titolo "Scuole, lo stop danneggia il nostro futuro" solleva il problema della DAD (didattica a distanza) che sta tornando ad essere dominante come forma di istruzione in questo periodo pandemico.
A questa lettera abbiamo risposto con un nostro intervento pubblicato sempre sul quotidiano La Nazione col titolo "Passiamo dal lamento all'azione", che riportiamo di sequito

Lo studente del Machiavelli ci spiega che lo stop alle scuole in presenza gli danneggia il futuro. E’ vero. Sarebbe meglio non fare la didattica a distanza. Sono mesi che ce lo diciamo e, soprattutto, lo diciamo ai nostri amministratori nazionali (quelli regionali e locali, a differenza di alcuni disinformati mescolati ad opportunisti che dicono il contrario, non hanno competenze in materia). Da tutte le parti sono piovute proposte: dai banchi a rotelle ai plexiglas, dai bus raddoppiati e incrementati con quelli privati e Ncc… ma tutto è come prima. L’unica cosa cambiata è la capienza al 50% per il trasporto pubblico. Incapacità, anche di non usare i soldi che ci sono e/o ci saranno? Probabile. Ma intanto che si fa? Occorre sopravvivere. Visto che gli amministratori hanno alcune pecche, dobbiamo fare da noi stessi: mettiamo le mascherine, non frequentiamo luoghi affollati, laviamoci le mani e…. facciamo tesoro, culturale ed educativo, della didattica a distanza e del fatto che abbiamo molto tempo da dedicare a crescita e conoscenza, che è quella che serve anche a tutta l’umanità.
Passiamo dal lamento all’azione. I mezzi tecnologici per farlo li abbiamo come non mai nella storia dell’umanità. Usiamo creatività e conoscenze per sviluppare altrettanto.
Se siamo vivi e non malati lo possiamo fare, altrimenti no.
Poi, se saremo attenti e ne verremo fuori, ci sarà la resa dei conti. Anche il nostro studente fiorentino sarà maggiorenne e col suo voto potrà mandare a casa gli inetti e i furbacchioni. Ora, anche se non vota ha solo una cosa da fare: vivere l’oggi e lottare per il futuro!

 
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