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Testamento biologico e amministratore di sostegno. Aduc e Procura impugnano in Corte d'Appello il no del giudice tutelare
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Comunicato 
22 aprile 2009 0:00
 
L'Aduc e la Procura della Repubblica di Firenze hanno impugnato il provvedimento con il quale il giudice tutelare di Firenze ha rigettato la richiesta di amministrazione di sostegno di un cittadino sano e nel pieno delle proprie facolta' in previsione della propria incapacita' di determinare i trattamenti sanitari a cui essere sottoposto.  
La vicenda. Lo scorso gennaio, Pietro Yates Moretti (vicepresidente Aduc) ha richiesto la nomina della sorella per far rispettare le sue volonta' nel momento eventuale in cui egli non fosse stato piu' in grado di esprimerle.
Contrariamente a quanto gia' deciso dal giudice tutelare di Modena e piu' recentemente da quello di Prato, il giudice di Firenze, nonostante il parere favorevole della Procura della Repubblica presente in udienza, ha rigettato la richiesta, sostenendo che essa puo' essere fatta solo quando si e' gia' affetti da infermita' o menomazione fisica o psichica. (1)

Il reclamo. I legali dell'Aduc Claudia Moretti e Emmanuela Bertucci, insieme alla prof.ssa avv. Maria Grazia Scacchetti, che per prima in Italia e' riuscita ad ottenere per un suo assistito ancora in perfetta salute la nomina di un amministratore di sostegno dal giudice tutelare di Modena, hanno depositato reclamo in Corte d'Appello (2). Anche la Procura di Firenze, facendo propria l'interpretazione della norma proposta dal ricorrente, ha impugnato il provvedimento di rigetto.
Nella pratica, infatti, potrebbe accadere che l'incapacita' della persona sopraggiunga non in seguito ad una malattia, ma all'improvviso (ad es. a seguito di un ictus, di un infarto, di un sinistro etc…) e, non potendo nominare in tempo reale l'amministratore di sostegno, sia sottoposto a quelle cure per le quali aveva preventivamente negato il consenso. Attendere quindi il sopraggiungere dell'incapacita' per la nomina dell'amministratore di sostegno, violerebbe il proprio diritto all'autodeterminazione delle scelte sanitarie.
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