C'è una vecchia barzelletta che Walter Chiari raccontava con un pesante accento romanesco. E' la storia di un pugile non più giovanissimo e un po' suonato che le prende sonoramente dal suo avversario sul ring. Alla fine del round, il suo “secondo”, per fargli coraggio gli dice,
"vai tranquillo; quello non t'ha manco visto. Proprio nun t'ha pigliato per niente!" E il pugile con voce impastata risponde,
"dai n'occhio all'arbitro perché, allora e lui che me mena."
A questo proposito dopo la serie impressionante di “sberle” ricevute dal Consiglio di Stato (sent. N1607/11 – ordinanze nn. 4408 e 4419) e dal TAR Toscana (sent. N. 694 e ordinanza n. 879/11) l’assessora al Diritto alla Salute della Regione toscana.
Daniela Scaramuccia, sembra come un pugile suonato a cui nessuno dei suoi “secondi” ha il coraggio di dire che è il momento di gettare la spugna, ritrovare lucidità ed equilibrio prima di prendere
qualsiasi decisione in merito alla compartecipazione delle spese necessarie per i ricoveri degli anziani non autosufficienti nelle RSA.
Noi, proprio perche' la stimiamo come persona seria e rigorosa, ci sentiamo in dovere di dirgli che i suoi “secondi” la spingono a compiere azioni ridicole e grottesche come quella di proclamare l’inutilità della Costituzione e delle leggi dello Stato e a darsi da fare con animo indemoniato e azioni illegittime per scippare il diritto alla salute (ma lei non è l’assessora al DIRITTO ALLA SALUTE!?) della povera gente nel momento che, oltre ad essere malata, diventa vecchia!
In poche parole la invitiamo a smettere di tirare inutili colpi a vuoto per dimostrare di essere viva, solida, sicura e in grado di reagire alle sberle dell’avversario e, invece, affrontare finalmente con coraggio, rigore, rispetto delle regole e onestà intellettuale il problema del diritto alle cure degli anziani non autosufficienti.
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