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Prostituzione e Sindaco di Firenze. Il vecchio che avanza... o i 'parchi del sesso'?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
1 luglio 2010 12:22
 
 Il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in un'assemblea nel quartiere di Novoli a Firenze, stimolato a dire cosa intende fare sulla prostituzione che e' una delle piaghe anche di questo quartiere cittadino, ha avuto una idea: visto che chi si prostituisce non puo' essere multato, facciamo salati verbali ai clienti della prostituzione. Il vecchio che avanza? Sembra proprio di si', visto che e' un tipo di provvedimento ampiamente adottato in molte citta', soprattutto del nord e a conduzione Leganord e che ha avuto un solo risultato, spostare la prostituzione altrove creando i medesimi problemi di sicurezza in qualche altra citta' o paese vicino. Perche' non dovrebbe accadere altrettanto a Firenze, la cui area metropolitana comprende diversi Comuni e non tutti praticano questo “rivoluzionario” metodo per far fronte al problema?
La sindrome che “ognuno pensa al proprio giardino” e' diffusa, e che si tratti di una malattia non solo degli amministrati ma anche degli amministratori e' fatto noto. Ma se questa e' l'innovazione che il Sindaco fiorentino ha pensato per i propri amministrati, la cosa ci preoccupa perche' i risultati, al di la' dell'applauso che avra' strappato nella sala fiorentina in cui ha fatto l'annuncio, non crediamo si vada.
La prostituzione e' una realta', lo dicono anche le nostre leggi che, non a caso, non la vietano ma, timidamente e ipocritamente, ne condannano solo sfruttamento e adescamento. Continuare cosi', anche a livello locale, non fa altro che continuare ad aggravare il problema. Non perche' il Sindaco debba violare la normativa nazionale, ma solo perche' non deve prendere in giro i residenti che sopportano il disordine pubblico che nasce da queste leggi, chi esercita la prostituzione e i clienti della stessa.
Noi abbiamo anche contribuito a proporre in Parlamento un disegno di legge per la legalizzazione della prostituzione (1), ma nel frattempo non possiamo aspettare e subire passivamente l'inezia degli amministratori e -peggio come nel caso fiorentino- iniziative che peggiorano la gia' esplosiva situazione.
La questione, con le attuali leggi nazionali, non e' semplice, ce ne rendiamo conto, ma uno sforzo per affrontare il problema e renderlo meno dannoso, sarebbe apprezzabile. Ci domandiamo, per esempio, perche' non vengono creati dei luoghi appositi in cui, nel rispetto della sicurezza e della tranquillita' dei residenti della zona chi si prostituisce possa offrirsi ai propri clienti. Dei “parchi del sesso” in cui sia garantita sicurezza, igiene e liberta' di tutti. E, visto che si trovano i fondi per le aree di sosta dei nomadi e queste iniziative riducono gli aspetti dannosi dell'impatto fra stanziali e nomadi, perche' non fare altrettanto con la prostituzione che, tra l'altro, nel modo attuale di gestione e non-gestione e' diventato un fenomeno maggiormente generatore di insicurezza che non i nomadi.

(1) grazie ai senatori Donatella Poretti e Marco Perduca
 
 
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