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Lampade abbronzanti a rischio cancro. Aspettando un regolamento dal 1990
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Comunicato di Primo Mastrantoni
24 giugno 2009 0:00
 
In Francia le hanno proibite ai minori dei 18 anni, in Germania e in Gran Bretagna si apprestano a seguirne l'esempio. Ci riferiamo alle lampade abbronzanti che, secondo l'Agenzia internazionale di ricerche sul cancro (IARC), aumentano del 75% il rischio melanoma (tumore maligno della pelle) nelle persone sotto i 30 anni. In Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti, si aggira attorno a 7.000 casi l'anno. Nel nostro Paese sono circa 13.000 gli esercizi commerciali autorizzati (solaria, centri estetici) che utilizzano apparecchiature provviste di sorgenti di radiazione UV per l'abbronzatura artificiale della pelle, oltre a un numero non trascurabile di palestre, negozi di acconciatore e alberghi che offrono alla loro clientela l'uso di apparecchiature e lampade abbronzanti. A fronte di questi rischi cosa fa il legislatore e il governo? La legge sull'argomento e' la n. 2 del 4 gennaio 1990 "Disciplina della attività di estetista" che all'articolo 10 prevedeva che "il Ministro della Industria, del Commercio e dell'Artigianato, di concerto con il Ministro della Sanita', emana, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,... norme dirette a determinare le caratteristiche tecnico-dinamiche e i meccanismi di regolazione, nonche' le modalita' di esercizio e di applicazione e le cautele d'uso degli apparecchi elettromeccanici di cui all'elenco allegato alla presente legge". Dal 1990 sono passati ben piu' di 120 giorni ma siamo ancora in attesa del regolamento di attuazione. La regione Piemonte, coprendo le carenze ministeriali, ha emanato con una propria normativa e, nel 2007, ha scoperto che il 40% circa dei centri estetici non era in regola. Sollecitiamo il ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, a provvedere, cosi' da evitare che qualcuno si sorprenda se si verificano effetti dannosi su coloro che si espongono alle lampade abbronzanti, per cattivo funzionamento delle apparecchiature o inadeguata esperienza del personale.
 
 
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