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Avvertenze dei farmaci e informazione corretta. Il caso Meropur. Lettera all'Aifa
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Comunicato 
9 dicembre 2009 12:14
 
Le associazioni 'Amica Cicogna ONLUS', 'L'altra Cicogna ONLUS', 'Cerco un bimbo', 'Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica', 'Aduc - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori' e 'Cittadinanzattiva'
hanno inviato una lettera aperta all'Agenzia Italiana del Farmaco.
Al Direttore Generale e al Presidente dell'Aifa, le associazioni chiedono che il foglio illustrativo del farmaco Meropur, che da recenti studi scientifici presenta 39 elementi impuri nella sua formulazione, informi anche sulla remota possibilita' di contrarre patologie virali, come previsto su tutti i farmaci di derivazione umana.
 

Il problema e' insito nel fatto che il farmaco Meropur appartiene alla categoria gonadotropine urinarie che, nelle avvertenze, prevede la dicitura "Pur non essendo stato riportato alcun caso di contaminazione virale associato alla somministrazione di gonadotropine estratte umane, il rischio di trasmissione di agenti patogeni conosciuti o sconosciuti non puo' essere totalmente escluso". Nelle confezioni commercializzate in Italia tali avvertenze non vengono riportate e il paziente che lo assume e' indotto in errore poiche' pensa che sia un farmaco senza un simile rischio.
 
Il Meropur e' in vendita in Italia con procedura di mutuo riconoscimento che non consente all'Aifa di far aggiornarne il foglio illustrativo, compito che spetta invece alla Danimarca o alla casa farmaceutica produttrice. Avvertenze che invece ci sono nel medesimo farmaco commercializzato in Francia.
 
Fino ad oggi la casa farmaceutica Ferring ha sostenuto che il farmaco e' estremamente puro, e quindi anche se tratto da urine di donne in menopausa non presenta elementi contaminanti; pertanto sarebbe diverso da altri farmaci della medesima categoria. Cosa che invece oggi non corrisponde a realta': uno studio condotto dall'Universita' di Strasburgo ha dimostrato che gli elementi impuri nel Meropur, ad oggi, risultano 39.
 
Su tali evidenze scientifiche le associazioni hanno scritto al direttore generale dell'Aifa, prof. G. Rasi, e al Presidente Prof. S. Percorelli, chiedendo che in assenza di aggiornamento del foglio illustrativo, sia azionata la procedura di sospensione della vendita del farmaco come previsto dalle norme comunitarie e nazionali vigenti.
 
La corretta comunicazione ai pazienti non e', infatti, una questione indifferente, ma parte integrante di cio' che trasforma una semplice terapia in una cura ed e', inoltre, una questione intimamente connessa all'aumento della consapevolezza dei pazienti, della loro maggiore autonomia e percio' del rispetto dei suoi diritti fondamentali.

Qui il testo della lettera inviata all'Aifa, con i link agli studi di conforto alla richiesta di sospensiva
 
 
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