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112, nuova azione dell'Ue contro Italia per non attivazione Numero Unico Europeo. Noi l'avevamo detto ...
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Comunicato 
15 maggio 2009 0:00
 
Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicali - Partito Democratico
 
E' solo di pochi giorni fa la notizia che la Commissione Ue per la Societa' dell'Informazione e i Media ha inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora perche' non ci si e' ancora conformati alle norme comunitarie sul numero unico europeo per le chiamate d'emergenza, il 112, mettendo a disposizione delle autorita' incaricate dei servizi di soccorso le informazioni che permettono di identificare il luogo da cui provengono le chiamate effettuate dai cellulari. La Commissione ha inoltre, invitato il Governo ad "accelerare la messa a disposizione di tale informazione per tutte le chiamate al 112 in tutto il territorio italiano". Qualora il nostro Paese non si conformera' entro due mesi, corre il rischio di essere multato per mancato rispetto della sentenza della Corte.
In Italia chiamando il 112, fin dal 1981, risponde sempre la centrale dei Carabinieri. E la cosa non e' banale come sembra, perche' dal 1991 il Consiglio europeo ha deciso per il numero 112 un diverso destino: numero d'emergenza unico europeo (NUE), per qualsiasi emergenza e in ogni Paese membro. La decisione trova piena applicazione in una direttiva europea del 2002 ma, nonostante questo, in Italia i cittadini, come anche gli ospiti della nostra industria turistica, dovrebbero sapere al momento del bisogno se le proprie richieste urgenti d'aiuto, di assistenza, di intervento, vanno rivolte ai Carabinieri (112) piuttosto che alla Polizia (113), o alla Guardia di Finanza (117), al Corpo forestale (1515), al soccorso sanitario (118), ai Vigili del Fuoco (115), alla Guardia Costiera, ai telefoni della Polizia municipale di uno degli 8.101 Comuni italiani, o della Polizia provinciale di una delle 107 province.
L'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) fin dal 2001 ha denunciato la mancata attivazione in Italia del 112 unico europeo. Solo recentemente, con Decreto del Ministro delle Comunicazioni del 22 gennaio 2008, e' stato stabilita l'unificazione solo di 112 e 113, ed e' in via di attuazione. Intanto, il 15 gennaio scorso, la settima sezione della Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia per l'inadempimento della direttiva del 2002 sull'istituzione del NUE.
Per questi motivi, con il sen. Marco Perduca, il 28 gennaio scorso, abbiamo rivolto un'interrogazione alla Presidenza del Consiglio, e ai Ministri dell'Interno, delle Politiche europee, e della Pubblica amministrazione e l'innovazione, per sapere se siano al corrente di questa mancanza e se si intenda disporre di un coordinamento piu' efficace delle chiamate d'emergenza, prevedendo una semplificazione che faciliterebbe la vita ai cittadini, come a chi visita per turismo o altro il nostro Paese, e che ridurrebbe sensibilmente i costi di gestione.
Ora, prima di una risposta a tale interrogazione, arriva la messa in mora da parte dell'Ue. Si spera che almeno questo, certo evitabile, nuovo capitolo del costoso (per i contribuenti) contenzioso dell'Italia con la giustizia europea possa servire a sbloccare la situazione non tanto dei tempi ministeriali per le risposte alle interrogazioni, quanto al rispetto di direttive europee che innegabilmente renderebbero piu' efficiente la rete di assistenza emergenziale e la sicurezza pubblica.
 
Qui  il testo dell'interrogazione: clicca qui
 
 
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