Se pensiamo al dinamismo che e' in atto in questo momento in Spagna sulla questione della ricerca sulle cellule staminali embrionali, e facciamo una leggera connessione con l'Italia . ci viene lo sconforto.
Eppure in quel Paese il primo ministro Jose' Maria Aznar e' stato molto piu' esplicito in materia del nostro Silvio Berlusconi. La condanna per qualunque forma di clonazione e' stata decisamente piu' chiara. In Italia il nostro primo ministro l'ha si' esplicitata, ma nel classico "dire e non dire" del politico medio italiano. Per cui se al primo amico per strada chiedete cosa ne pensi in materia la maggioranza del nostro Parlamento, vi sapra' sicuramente dire che e' una maggioranza contraria che, se potesse, modificherebbe anche l'attuale legge sull'aborto. Ma se gli chiedete l'opinione specifica del primo ministro o di questo o quell'altro dirigente o segretario di partito di opposizione o di Governo, piu' di qualche dubbio gli verra' prima di balbettare una risposta. Meraviglia? No, tranquilli: e' l'italica politica del "vivi e lascia vivere", quella che vede in banchina una ressa gigantesca di politici, pronti a balzare sulla prima nave che stia salpando verso la meta giusta del momento.

Ma come, dico questo mentre si sta per rinnovare al Senato lo scempio della Camera, con l'approvazione di quella legge sulla fecondazione assistita che da' personalita' giuridica allo zigote, e che diventera' il passpartout verso l'estero di tutti gli scienziati che vogliano esser tali e non solo schiavi del barone di turno del ministero o dell'universita'?
Si', lo dico a ragion veduta.
Che e' quella del parallelo iniziale di questo scritto, quello con i politici spagnoli.
Le alternative di Governo, nelle Comunidad, si stanno costruendo anche sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali. E non c'e' giorno che passi che un esponente dell'opposizione socialista, o del Governo dove questi ultimi sono al Governo, non ci ricordi il suo impegno e i vari accordi con il punto di riferimento spagnolo in materia, lo scienziato Bernat Soria. Siamo amici dei socialisti? Se e' per questo: si', siamo amici dei socialisti, e se faranno cio' che dicono oggi in materia, ci farebbe molto piacere che fossero al Governo. Da qualche parte, quando dalla sperimentazione animale si passera' a quella umana, e quando dalla sperimentazione si passera' ad una fase un po' piu' certa, dovremo mandare le migliaia di italiani che Girolamo Sirchia, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Alfonso Pecoraro Scanio, Marco Follini, Piero Fassino, etc.. hanno gia' condannato a morte. Certo, ci sara' anche la Gran Bretagna e la Svizzera, ma ci piace anche che ci sia la Spagna. Perche' se quest'ultima ci sara' e svolgera' un ruolo non secondario in materia nell'Unione Europea, sara' pur sempre la Spagna di Aznar, decantata notte e di' come il parallelo dell'Italia del Governo Berlusconi, e non la Gran Bretagna di Tony Blair che -Bush o Berlusconi- si fa i fatti suoi, o la "lontana" Svizzera. Quindi far esplodere un po' di contraddizioni, pensiamo sia salutare perche' -forse- qualcosa si smuova anche in Italia.
Ci piace tenere i piedi in due staffe, per non perdere la speranza. L'obiettivo e' quello della liberta' di ricerca su tutto, a partire da quella sulle staminali embrionali. E mentre seguiremo e raccoglieremo i nomi per le liste dei volontari da mandare anche dall'altra parte del mondo, non ci dispiacera' che qualche contraddizione politica ed umana possa esplodere anche da noi. Perche', tutto sommato, l'ospedale sotto casa ci rimane sempre piu' comodo; e crediamo che un po' di cervelli per farlo funzionare ci siano anche da noi. Ci si consenta questo doppio ruolo di assistenza e promozione: in fondo siamo una associazione per i diritti degli utenti, non solo un'ambulanza col motore sempre acceso.