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Lotta alla droga in Ue. Proibizionismo: perseveranza, inutilità e peggioramento
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24 giugno 2024 0:07
 

Una task force dell'Ue per combattere il traffico di droga e prevenire lo sviluppo di tossicodipendenze. A chiederne l'istituzione è il Comitato europeo delle Regioni che, riunito nei giorni scorsi a Bruxelles per la sua 161ma sessione plenaria, ha adottato un parere su “Narcotraffico e contrasto alla criminalità organizzata”, con cui si fa appello ad autorità locali e regionali, anche con finanziamenti economici, a cooperare con le forze dell’ordine per contrastare la violenza legata al traffico di droghe e la criminalità organizzata: contro la "proliferazione di zone di illegalità legate al commercio al dettaglio di droga nelle città europee". 

Scomodiamo un proverbio delle “Metamorfosi” del poeta latino Ovidio che, grossomodo, ci ricorda che “il pavimento dell’inferno è lastricato di buone intenzioni”. Dove queste ultime crediamo siano quelle dei rappresentanti istituzionali che erano a Bruxelles, pieni di buoni propositi che - consapevoli o meno, poco importa - non riescono mai a portarli a compimento. Non solo - sempre consapevoli o meno - peggiorano la situazione.

Si combatte il narcotraffico e la connessa criminalità organizzata con maggiore e migliore coordinamento tra istituzioni e polizie? Investendo più soldi? Invitando i consumatori di droghe in essere e in fieri a non perseverare e/o diventare tali, come anche, per esempio, cerca di fare la campagna pubblicitaria in corso da parte del Dipartimento per le politiche antidroga?

Ovidio, per l’appunto, sembra non averci indicato nulla. 

La lotta alle droghe ha utilizzato - Usa 1920/1933 contro l’alcol -  il proibizionismo e le forze di polizia… e fallì. Sempre in Usa nel 1971 riprese, grazie al presidente Richard Nixon, la cosiddetta “guerra alla droga” (tutto ciò che non fosse alcol e tabacco). “Guerra” che ha poi contaminato tutto il mondo e tutt’oggi in corso, pur se in alcuni stati molto in discussione grazie a molti Paesi (Canada, Germania e diversi Stati degli Usa, per esempio) dove, legalizzando cannabis e non solo, si è rimesso in discussione questo tipo di approccio, e dove i primi risultati sono positivi per riduzione di consumi, delinquenza e sviluppo di un approccio sanitario per i tossicodipendenti.

Nonostante questa fotografia mondiale ed europea di inversione di rotta e messa in opera di nuovi approcci basati sulla legalizzazione (controllo legale del mercato), il nostro Comitato europeo delle Regioni sforna documenti come quello che abbiamo ripreso: lotta al narcotraffico con maggiore e migliore polizia.

E' quasi un secolo (dal proibizionismo dell’alcol in Usa) che si accumulano sconfitte con proibizionismi che hanno sempre peggiorato la situazione, mentre dove si sperimentano metodi opposti si registrano solo risultati positivi. Approcci ideologici a problemi che investono tutte le nostre società, non hanno mai portato a risultati positivi, ma solo aumento delle violenze, sfiducia nei confronti delle istituzioni, incremento delle culture dell’illegalità, compressione delle libertà individuali, sperpero di soldi pubblici.

Perseveranza, inutilità e peggioramento. Questo quanto accade e queste le prospettive. Forse alcuni rappresentanti istituzionali credono di avere maggior consenso facendosi alfieri del proibizionismo, ma l’ignoranza crediamo non sia più possibile… è una scusante che diventa complicità. 


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