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Ue. Il Parlamento europeo chiede agli Stati di proibire la clonazione
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Articolo di Donatella Poretti
17 aprile 2003 18:25
 
Lo scorso 10 aprile il Parlamento europeo ha votato contro la clonazione, sia quella riproduttiva che quella terapeutica, solo un voto e' riuscito ad impedire che tra i divieti fosse previsto anche quello di ricerca sugli embrioni sovrannumerari. Il testo in esame era la proposta di una direttiva della Commissione "relativa alla fissazione di norme di qualita' e sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, l'analisi, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule d'origine umana". La relazione dell'europarlamentare tedesco Peter Liese, del Partito Popolare Europeo, e' stata approvata con 321 voti favorevoli, 89 contrari e 57 astensioni. Il testo era gia' passato in Commissione Ambiente e Salute Pubblica con 31 voti a favore e 17 contro.
L'on. Liese ha introdotto un emendamento che proibisce "per ragioni etiche e per gli elevati rischi medici della clonazione umana, l'uso dei tessuti e delle cellule derivate da embrioni umani clonati" (principio ammesso con 249 voti a favore e 215 contro). Si proibisce anche la ricerca per creare embrioni umani con il solo scopo di ottenerne cellule staminali (234 voti a favore e 217 contro) e la clonazione umana riproduttiva (373 a favore e 78 contro). Solo l'impatto tecnico, cioe' 232 voti a 232, ha fatto si' che secondo le regole del Parlamento venisse rigettato un altro emendamento che proibiva la ricerca sugli embrioni sovrannumerari. Un altro emendamento riconosce che i trapianti delle cellule staminali sono "una grande opportunita'" per malattie incurabili o degenerative come l'Alzheimer o la sclerosi, pur avvertendo che a questa possibilita' viene riservato spesso un "entusiasmo eccessivo".
In realta' l'Unione Europea non ha competenza per legiferare in questo ambito, e il "parere" del Parlamento potrebbe rimanere inascoltato dal Consiglio, che vedra' i ministri della Sanita' dei Quindici decidere se recepire, o no, questo documento. Il voto e' arrivato inoltre proprio nel momento meno indicato, ossia tre giorni dopo che il commissario per la ricerca Philippe Busquin aveva presentato un rapporto in cui si suggeriva di levare la moratoria che impedisce di finanziare, con i fondi dell'Unione, le ricerche sugli embrioni sovrannumerari, moratoria che scadra' il prossimo 31 dicembre. Il quotidiano spagnolo "El Pais" riporta una dichiarazione di una fonte della Commissione: "E' evidente che i conservatori hanno approfittato di una direttiva che non ha nulla a che vedere con la biotecnologia per infilare questa proibizione". Divieto che fra l'altro va a scontrarsi con legislazioni gia' esistenti come quelle di Gran Bretagna, Belgio, Svezia e altre che sono in cantiere.
"Purtroppo, il diritto religioso e' stato capace di imporsi facendo passare gli emendamenti, cosi' che la ricerca con le cellule staminali embrionali e' diventata impossibile", ha detto David Bowe, esperto di giustizia del Partito Laburista britannico, ed ha continuato: "Si e' ignorata la logica e la compassione umana, preferendo tagliare le potenzialita' della ricerca scientifica". "E' un cattivo segnale per l'industria e per i ricercatori. E' vero che alcuni socialisti, decisamente pochi, hanno votato a favore della proibizione e alcuni forse non conoscevano troppo bene la questione, ma la maggiorparte e' contraria. Confido nel fatto che il Consiglio rigetti la proposta e che il Parlamento, che deve tornare a votare il testo in seconda lettura, ribalti il risultato", ha concluso Bowe lasciando qualche speranza.
La Gran Bretagna e' infatti il primo Paese che ha approvato la ricerca con le cellule staminali, e la "Royal Society of Science" non poteva non condannare il voto. "Un piccolo gruppo di zeloti vuole ampliare i propri obiettivi dogmatici, imponendo il proprio punto di vista ai cittadini dell'Unione Europea", ha detto Lord Robert May di Oxford, presidente della stessa Royal Society.
L'eurodeputata belga del gruppo liberale Frédérique Ries ha accusato i "moralisti" dell'europarlamento di aver fatto "una votazione settaria, del pastore contro il paziente, della morale contro la ragione" che dara' un "brutto segnale" ai "milioni di pazienti" che aspettano di poter beneficiare delle tecniche della clonazione terapeutica. E il Belgio e' fresco di una legge in cui viene approvata e regolamentata la clonazione terapeutica.
A sostegno del divieto si e' schierata Marialiese Flemming, eurodeputata austriaca del gruppo dei Cristiano Democratici: "Dal momento del concepimento vengono determinate le caratteristiche individuali di una persona . e penso che queste non possano essere soppresse".
Il quotidiano portoghese "Publico" riporta un retroscena della votazione sull'emendamento che proibiva la ricerca sugli embrioni sovrannumerari, e visto che l'approvazione e' stata mancata per un voto, lo individua dell'europarlamentare Jorge Moreira da Silva, socialdemocratico e appartenente al Partito Popolare. In realta' viste le differenze di voti con gli altri emendamenti, ad essere mancati sono stati piu' di un parlamentare, ma per il Portogallo la questione sembra essere particolarmente delicata visto che il Governo si e' dato tempo entro giugno di legiferare sulla spinosa questione degli embrioni sovrannumerari, e il voto contrario del Parlamento Europeo avrebbe reso piu' complicato il cammino della legge. E infatti il deputato Moreira da Silva confida: "credo che questa sia materia dei singoli Stati membri e per questo ho assunto una posizione contraria al mio gruppo e ho votato contro". Moreira da Silva comunque entra anche nel merito e si dichiara contrario a qualsiasi clonazione, ma non alla ricerca sugli embrioni sovrannumerari: "visto che e' impossibile fare la fecondazione assistita senza produrre embrioni sovrannumerari, allora che si usino".
Dall'Italia arriva il commento del ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione che ha sottolineato con soddisfazione il voto del Parlamento europeo e ha ricordato che l'Italia ha chiesto all'Ue di non finanziare nemmeno i progetti di ricerca sulla clonazione terapeutica. "Esistono linee di ricerca -ha aggiunto Buttiglione intervenendo ad un convegno sulla clonazione lo scorso 12 aprile a Torino- per curare le malattie degenerative senza far uso della clonazione umana, senza provocare la distruzione di embrioni. Non vediamo perche' si debba spaccare il Paese e l'Europa su una questione di coscienza, sentita vivamente da moltissimi europei, quando si possono ottenere gli stessi risultati con altre metotodologie che lavorano con cellule tratte dall'adipe umano, dal cervello umano, da diverse altre parti del corpo umano".


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Lo scorso 10 aprile il Parlamento europeo ha votato contro la clonazione, sia quella riproduttiva che quella terapeutica, solo un voto e' riuscito ad impedire che tra i divieti fosse previsto anche quello di ricerca sugli embrioni sovrannumerari. Il testo in esame era la proposta di una direttiva della Commissione "relativa alla fissazione di norme di qualita' e sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, l'analisi, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule d'origine umana". La relazione dell'europarlamentare tedesco Peter Liese, del Partito Popolare Europeo, e' stata approvata con 321 voti favorevoli, 89 contrari e 57 astensioni. Il testo era gia' passato in Commissione Ambiente e Salute Pubblica con 31 voti a favore e 17 contro.
L'on. Liese ha introdotto un emendamento che proibisce "per ragioni etiche e per gli elevati rischi medici della clonazione umana, l'uso dei tessuti e delle cellule derivate da embrioni umani clonati" (principio ammesso con 249 voti a favore e 215 contro). Si proibisce anche la ricerca per creare embrioni umani con il solo scopo di ottenerne cellule staminali (234 voti a favore e 217 contro) e la clonazione umana riproduttiva (373 a favore e 78 contro). Solo l'impatto tecnico, cioe' 232 voti a 232, ha fatto si' che secondo le regole del Parlamento venisse rigettato un altro emendamento che proibiva la ricerca sugli embrioni sovrannumerari. Un altro emendamento riconosce che i trapianti delle cellule staminali sono "una grande opportunita'" per malattie incurabili o degenerative come l'Alzheimer o la sclerosi, pur avvertendo che a questa possibilita' viene riservato spesso un "entusiasmo eccessivo".
In realta' l'Unione Europea non ha competenza per legiferare in questo ambito, e il "parere" del Parlamento potrebbe rimanere inascoltato dal Consiglio, che vedra' i ministri della Sanita' dei Quindici decidere se recepire, o no, questo documento. Il voto e' arrivato inoltre proprio nel momento meno indicato, ossia tre giorni dopo che il commissario per la ricerca Philippe Busquin aveva presentato un rapporto in cui si suggeriva di levare la moratoria che impedisce di finanziare, con i fondi dell'Unione, le ricerche sugli embrioni sovrannumerari, moratoria che scadra' il prossimo 31 dicembre. Il quotidiano spagnolo "El Pais" riporta una dichiarazione di una fonte della Commissione: "E' evidente che i conservatori hanno approfittato di una direttiva che non ha nulla a che vedere con la biotecnologia per infilare questa proibizione". Divieto che fra l'altro va a scontrarsi con legislazioni gia' esistenti come quelle di Gran Bretagna, Belgio, Svezia e altre che sono in cantiere.
"Purtroppo, il diritto religioso e' stato capace di imporsi facendo passare gli emendamenti, cosi' che la ricerca con le cellule staminali embrionali e' diventata impossibile", ha detto David Bowe, esperto di giustizia del Partito Laburista britannico, ed ha continuato: "Si e' ignorata la logica e la compassione umana, preferendo tagliare le potenzialita' della ricerca scientifica". "E' un cattivo segnale per l'industria e per i ricercatori. E' vero che alcuni socialisti, decisamente pochi, hanno votato a favore della proibizione e alcuni forse non conoscevano troppo bene la questione, ma la maggiorparte e' contraria. Confido nel fatto che il Consiglio rigetti la proposta e che il Parlamento, che deve tornare a votare il testo in seconda lettura, ribalti il risultato", ha concluso Bowe lasciando qualche speranza.
La Gran Bretagna e' infatti il primo Paese che ha approvato la ricerca con le cellule staminali, e la "Royal Society of Science" non poteva non condannare il voto. "Un piccolo gruppo di zeloti vuole ampliare i propri obiettivi dogmatici, imponendo il proprio punto di vista ai cittadini dell'Unione Europea", ha detto Lord Robert May di Oxford, presidente della stessa Royal Society.
L'eurodeputata belga del gruppo liberale Frédérique Ries ha accusato i "moralisti" dell'europarlamento di aver fatto "una votazione settaria, del pastore contro il paziente, della morale contro la ragione" che dara' un "brutto segnale" ai "milioni di pazienti" che aspettano di poter beneficiare delle tecniche della clonazione terapeutica. E il Belgio e' fresco di una legge in cui viene approvata e regolamentata la clonazione terapeutica.
A sostegno del divieto si e' schierata Marialiese Flemming, eurodeputata austriaca del gruppo dei Cristiano Democratici: "Dal momento del concepimento vengono determinate le caratteristiche individuali di una persona . e penso che queste non possano essere soppresse".
Il quotidiano portoghese "Publico" riporta un retroscena della votazione sull'emendamento che proibiva la ricerca sugli embrioni sovrannumerari, e visto che l'approvazione e' stata mancata per un voto, lo individua dell'europarlamentare Jorge Moreira da Silva, socialdemocratico e appartenente al Partito Popolare. In realta' viste le differenze di voti con gli altri emendamenti, ad essere mancati sono stati piu' di un parlamentare, ma per il Portogallo la questione sembra essere particolarmente delicata visto che il Governo si e' dato tempo entro giugno di legiferare sulla spinosa questione degli embrioni sovrannumerari, e il voto contrario del Parlamento Europeo avrebbe reso piu' complicato il cammino della legge. E infatti il deputato Moreira da Silva confida: "credo che questa sia materia dei singoli Stati membri e per questo ho assunto una posizione contraria al mio gruppo e ho votato contro". Moreira da Silva comunque entra anche nel merito e si dichiara contrario a qualsiasi clonazione, ma non alla ricerca sugli embrioni sovrannumerari: "visto che e' impossibile fare la fecondazione assistita senza produrre embrioni sovrannumerari, allora che si usino".
Dall'Italia arriva il commento del ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione che ha sottolineato con soddisfazione il voto del Parlamento europeo e ha ricordato che l'Italia ha chiesto all'Ue di non finanziare nemmeno i progetti di ricerca sulla clonazione terapeutica. "Esistono linee di ricerca -ha aggiunto Buttiglione intervenendo ad un convegno sulla clonazione lo scorso 12 aprile a Torino- per curare le malattie degenerative senza far uso della clonazione umana, senza provocare la distruzione di embrioni. Non vediamo perche' si debba spaccare il Paese e l'Europa su una questione di coscienza, sentita vivamente da moltissimi europei, quando si possono ottenere gli stessi risultati con altre metotodologie che lavorano con cellule tratte dall'adipe umano, dal cervello umano, da diverse altre parti del corpo umano".


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