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 CINA - CINA - Cina. Raccolta di sangue cordonale: quando la differenza fra pubblico e privato si fa sentire.
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Articolo di Cinzia Colosimo
4 settembre 2003 18:29
 
La raccolta del sangue del cordone ombelicale sta ormai diventando una pratica diffusa e organizzata in tutto il mondo.
A Shanghai, lo scorso luglio, e' nata la Shanghai Zaishengyuan Stem Cell Bank, una banca privata ottenuta con investimenti pari a circa 1,2 milioni di Usd. In poco tempo l'attivita' e' cresciuta notevolmente, dando vita ad un boom economico dell'azienda.
D'altra parte, era stata preannunciata anche la creazione di un centro di raccolta statale, ma i lavori si bloccano continuamente e non e' stata concessa ancora nessuna licenza. Il contrasto, come spesso accade, deriva dalla poca chiarezza delle leggi che regolano questo tipo di attivita', leggi che prendono in considerazione solo le istituzioni pubbliche e che non tengono conto degli enti privati.
Questi nel frattempo pero' sono in grado di organizzare il lavoro, tenendo conto della crescente domanda e della necessita' di informare le donne che partoriscono di questo servizio. La Shanghai Zaishengyuan ha gia' raccolto 18 campioni, che vengono conservati per circa 18 anni al costo di 675 Usd all'anno. "Il servizio e' stato accolto con piacere", ha dichiarato Li Chunyan, portavoce della banca. "Abbiamo centinaia di richieste e 20 famiglie hanno gia' sottoscritto il nostro contratto".
La banca statale nel frattempo, zoppica fra cavilli burocratici, finanziamenti insufficienti, cattiva gestione delle risorse e mala organizzazione. Il Governo ha gia' dato 5 milioni di yuan per l'acquisto di un contenitore ad azoto liquido, necessario per la crioconservazione, e 3 milioni per i costi delle operazioni. Essendo un'istituzione no-profit, i costi delle analisi e del magazzino sono a carico della banca stessa, ma il donatore deve mettere a disposizione il suo sangue per qualsiasi persona che potrebbe averne bisogno.
Il primo progetto pilota risale a circa un anno fa; ad oggi sono stati raccolti 1000 campioni, e sono stati effettuati con successo 5 trapianti. Al momento pero' mancano i finanziamenti necessari per l'acquisto di macchinari speciali, che sono indispensabili al fine di ottenere una licenza dal Ministero della Salute. La banca puo' continuare lo stesso la sua attivita' senza questo permesso, ma si deve limitare ai servizi gia' esistenti. "E' un problema notevole", spiega Zheng Bin, portavoce del Shanghai Blood Center, "le nostre tecnologie e il nostro staff sarebbero i migliori della Cina. L'unico problema sono i soldi, non abbiamo abbastanza risorse per mantenerci aggiornati. Servono 10 milioni di yuan all'anno per le operazioni di base e per garantire un minimo sviluppo, ma essendo una banca pubblica i soldi non arrivano mai e siamo costretti a rivolgerci altrove".
 
 
 
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