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 SVIZZERA - SVIZZERA - Svizzera. Il Governo chiede la ricerca scientifica sugli embrioni
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24 novembre 2002 15:52
 
Il 20 novembre, a Berna, capitale federale della Svizzera, il Consiglio Federale (il Governo) nella sua riunione settimanale del mercoledi', ha depositato un progetto di legge che prevede l'uso per la ricerca di embrioni umani sovrannumerari generati con le terapie di fecondazione artificiale e di cellule staminali. Il vuoto legislativo che riguardava questi embrioni ha fatto si' che dallo scorso maggio venisse iniziato l'iter consultivo per arrivare ad una nuova legislazione. Al termine della procedura di consultazione, due terzi degli interpellati hanno dato parere positivo riguardo il progetto di legge. Favorevoli alla ricerca su embrioni e cellule staminali sono soprattutto gli ambienti scientifici ed economici, nonche' la maggioranza dei Cantoni. Deluso Christian Kissling, segretario della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale svizzera: "tutte le osservazioni fatte dalla Chiesa cattolica e da altre organizzazioni confessionali non sono state minimamente prese in considerazione, il Consiglio Federale si e' piegato alla lobby della ricerca".
In Svizzera gia' oggi la legge vieta la produzione di embrioni a scopi di ricerca, mentre esistono un migliaio di embrioni sovrannumerari grazie alla legge sulla fecondazione artificiale, che ne prevede l'eliminazione solamente dopo il 2003. Nessuna normativa chiariva i limiti e le possibilita' di un loro impiego a fini scientifici. Questa e' la lacuna che il Consiglio federale ha deciso di colmare dopo che l'Universita' di Ginevra aveva recentemente avviato col Fondo nazionale per la ricerca un progetto con cellule staminali importate. "Per evitare che il mondo accademico procedesse senza alcun quadro giuridico, abbiamo dovuto muoverci velocemente, ma non precipitosamente", ha spiegato la consigliera federale Ruth Dreifuss, "questa legge difende la dignita' dell'essere umano, i timori che la ricerca embrionale inevitabilmente suscita in tutti noi sono stati tenuti in considerazione". Gia' vietata la produzione d'embrioni a scopi di ricerca, il progetto vieta pure d'acquistare all'estero cellule staminali non ottenute da embrioni soprannumerari. Ugualmente vietata la commercializzazione di questi ultimi e di cellule staminali: ogni concessione alla ricerca dovra' essere fatta sotto forma di "dono" col pieno consenso della coppia. Gli embrioni non potranno pero' essere lasciati sviluppare oltre il 14esimo giorno di vita e, poiche' destinati alla distruzione in quanto non piu' utilizzabili per una gravidanza, giuridicamente non saranno considerati ne' persone, ne' cose. Chiunque intenda condurre uno studio dovra' comunque provare che non e' possibile ottenere risultati equivalenti facendo ad esempio ricorso a cellule staminali adulte. L'Ufficio federale della sanita' pubblica (Ufsp) sara' l'organo competente per il rilascio delle autorizzazioni necessarie. "Con queste restrizioni, ogni anno in Svizzera potrebbero essere conservati non piu' di cento embrioni soprannumerari", ha asserito il direttore dell'Ufsp, Thomas Zeltner.
Si sono divisi anche i partiti politici e se a favore si sono schierati i radicali e l'Unione Democratica di Centro (Udc), oltre naturalmente agli ambienti scientifici e della ricerca farmaceutica, di parere contrario invece democristiani, socialisti e verdi, che denunciano l'incostituzionalita' del progetto, poiche' l'articolo 119 della Costituzione menziona la conservazione degli embrioni unicamente a fini procreativi. Il Partito democratico-cristiano (Pdc) si dice poi sorpreso del poco tempo concesso per la consultazione -da maggio ad agosto- e denuncia la totale assenza di un dibattito etico sull'intero progetto. Stessa reazione a sinistra. Il Partito Socialista (Ps) avrebbe voluto che il Governo lasciasse cadere la legge e che la ricerca si concentrasse unicamente sulle cellule staminali adulte, mentre i Verdi accusano il governo di non aver minimamente tenuto in considerazione le osservazioni degli oppositori. In Parlamento sara' dunque scontro, ma "e' auspicabile che il dibattito esca dalle aule di Palazzo per coinvolgere l'intero Paese", ha concluso Ruth Dreifuss.
Il Giornale del Popolo, quotidiano svizzero, ha sentito il presidente della Commissione nazionale d'etica per la medicina umana, Christoph Rehmann-Sutter, che sottolinea come "era assolutamente importante legiferare in questo campo, ma e' evidente che molti quesiti etico-morali restano aperti, non e' certo facile legittimare la ricerca sugli embrioni umani. Il progetto di legge va completato". Rehmann-Sutter chiarisce anche la scelta del 14esimo giorno: "l'idea dell'embrione non comincia con uno zero che diventa poi un uno al momento della nascita. L'embrione e' un soggetto in divenire, e questo vale naturalmente anche per gli embrioni soprannumerari. Per questo motivo il Consiglio federale ha cercato di ovviare al problema fissando a 14 giorni di vita il tempo massimo oltre cui un embrione non puo' essere lasciato sviluppare. Questo non risolve naturalmente tutti i problemi etici". Infine gli viene chiesto se il Consiglio federale si e' limitato ad adeguarsi alla legislazione europea: "non credo. Questo progetto segna una via tutta svizzera nel campo della ricerca embrionale, piu' simile forse alla legislazione francese, ma non altrettanto restrittivo di quella tedesca."
 
 
 
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