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 MONDO - MONDO - Staminali cordonali. Superati i 30.000 trapianti
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11 gennaio 2016 18:20
 
Superati nel mondo i 30 mila trapianti di cellule staminali cordonali, una tecnica utilizzata per la cura di oltre 80 importanti patologie. Il traguardo è stato confermato da Eliane Gluckman, massima esperta mondiale di trapianto cordonale, calcolando i numeri relativi all'anno 2015. "Il trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale dei nascituri è ormai una realtà consolidata e ha mostrato tassi di successo sovrapponibili al più invasivo espianto di midollo osseo da donatore vivente", ricorda Francesco Zinno, docente di Immunoematologia all'università di Roma Tor Vergata. I campi di applicazione delle tecnica crescono, sottolinea Zinno: "Uno studio statunitense, condotto alla Duke University, ha dimostrato come il trapianto autologo di cellule staminali cordonali abbia reso possibile la ripresa di bambini affetti da paralisi cerebrale infantile, che altrimenti sarebbero stati destinati all'invalidità. Lo scorso luglio una bambina italiana di 20 mesi, affetta da paralisi cerebrale infantile, ha ricevuto due infusioni di cellule staminali del proprio cordone ombelicale (conservato) che hanno già portato significativi miglioramenti. Oggi è addirittura possibile curare bambini affetti da patologie genetiche come l'Ada-scid (il sistema immunitario è praticamente inesistente e i piccoli malati sono costretti al perenne isolamento) e la sindrome di Wiskott-Aldrich (malattia che provoca emorragie, infezioni gravi e tumori)". Secondo i Registri, nel 2014 erano oltre 610 mila nel mondo i campioni disponibili, sia donati che conservati per uso autologo con scopi preventivi o raccolti per la cura di un familiare malato. "Ma esiste una situazione paradossale - evidenzia Zinno - In Italia oltre il 95% dei cordoni vengono gettati come rifiuto speciale, sprecando letteralmente un preziosissimo materiale biologico dalle enormi potenzialità terapeutiche. E' come gettare nel contenitore dei rifiuti ospedalieri un qualunque organo potenzialmente utilizzabile per un trapianto. Solo nel nostro Paese ogni anno si ammalano di leucemia circa 5 bambini ogni 100 mila abitanti, e i linfomi rappresentano il 15% di tutti i tumori nei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni. Questi piccoli pazienti potrebbero guarire grazie alla lungimiranza dei propri genitori o alla generosità di altri".
Il trapianto di sangue cordonale ha alle spalle 25 anni di consolidata esperienza sul campo ed è una valida fonte alternativa di cellule staminali, assicurano gli specialisti: l'approvvigionamento di queste cellule è relativamente facile e non comporta rischi per madre e neonato; inoltre, grazie alla loro immaturità, si prestano ad avere alti profili di istocompatibilità. I risultati in termini di sopravvivenza dei pazienti sono completamente sovrapponibili ai trapianti con staminali prelevate da altre fonti. Il loro uso, poi, non è destinato solo ai bambini. Al momento, infatti, il 57% dei campioni è stato utilizzato per curare pazienti adulti e il 43% casi pediatrici. Questo perché la versatilità delle staminali cordonali permette anche di usare più di un campione e avere quindi la quantità di cellule necessarie per curare pazienti adulti. Attualmente sono 80 le malattie che possono beneficiare del trapianto di staminali cordonali Secondo i dati dei Registri internazionali, nel 59% dei casi le cellule staminali estratte dal cordone sono state usate per curare leucemie acute; nel 20% hanno trattato sindromi mielodisplastiche e mieloproliferative; nel 14% sono state impiegate nei linfomi, mentre i rimanenti casi comprendono tumori solidi, patologie del midollo osseo, disordini autoimmuni e malattie rare. "Queste cellule rappresentano una sorta di 'officina' dell'organismo che sostituisce o rimpiazza le cellule mancanti nel corso dell'intera vita. Ogni anno in Italia e nel mondo milioni di persone ricevono diagnosi di malattie che sarebbero trattabili con un trapianto di staminali cordonali", conclude Zinno. 
 
 
 
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