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 ITALIA - ITALIA - Staminali e chirurgia plastica. Congresso
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Notizia 
10 dicembre 2015 19:04
 
Si tiene a Roma da oggi a sabato il settimo congresso Internazionale di Chirurgia Plastica Rigenerativa che riunisce i maggiori esperti sul tema della medicina e chirurgia rigenerativa, provenienti da tutto il mondo, per fare il punto su un settore nuovo ed emergente, che sta rivoluzionando la medicina e la chirurgia. Saranno infatti presentati gli ultimi studi, le applicazioni terapeutiche e le nuove tecniche relative alla chirurgia rigenerativa ed all'utilizzo delle cellule staminali nella chirurgia plastica, sia in ambito ricostruttivo che estetico. Lo scopo, infatti, è quello di restituire funzione e integrità a tessuti danneggiati, attraverso l'impiego di quello che il nostro corpo produce. Tre sono gli elementi fondamentali utilizzati nella Chirurgia Rigenerativa: le cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo e da altri tessuti, i biomateriali sintetici (scaffold), e i fattori di crescita contenuti nelle piastrine. Sia le cellule staminali che le piastrine vengono prelevate dallo stesso paziente, attraverso un'autodonazione di tessuto adiposo e di sangue. Osserva Valerio Cervelli, presidente del Congresso e direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata: "Ad essere stravolto è il concetto contemporaneo di magrezza, lo stereotipo che porta avanti una guerra senza esclusione di colpi nei confronti del grasso che oggi, invece, non solo viene rivalutato, ma conservato come bene prezioso. Il tessuto adiposo del nostro corpo diventa così una fonte di bellezza e salute. I chili di troppo non vengono visti solo come un problema estetico, ma come una risorsa da cui poter estrarre le cellule staminali adulte utilizzate per rigenerare i tessuti, con lo scopo di restituire funzione e integrità a tessuti danneggiati. Il ruolo del tessuto adiposo non è più quello di banale riempimento corporeo, ma è un organo endocrino e rigenerativo in senso lato".
Il convegno si articolerà in sessioni tematiche accompagnate da tavole rotonde e presentazioni che riguarderanno varie tematiche, tra cui la chirurgia estetica del volto senza utilizzo del bisturi, ma con l'impianto di cellule staminali e fattori di crescita, il trattamento della calvizie e dell'alopecia, il trattamento di ulcere e ferite complesse (che rappresentano il 5% della spesa sanitaria nazionale), l'aumento del seno con o senza inserimento delle protesi, e molte altre applicazioni. Con una liposuzione si può prelevare il tessuto adiposo, che attraverso un processo di filtrazione meccanica, consentirà di avere le cellule necessarie alla rigenerazione dei tessuti. In questo modo si vanno ad utilizzare le cellule dello stesso paziente non solo per riempire, come nel caso di seno o viso, o per il ringiovanimento della pelle, ma anche per combattere un problema di difficile soluzione come l'alopecia. A riguardo due studi pubblicati nel 2014 su Biomed research international e su Tissue engineering, tra le più autorevoli riviste scientifiche del settore, riguardanti l'uso di plasma ricco di piastrine e fattori di crescita nel trattamento dell'alopecia androgenetica e nel trattamento delle ulcere degli arti inferiori, condotti da Valerio Cervelli e da un team multidisciplinare tra i più esperti in Europa in questo campo, hanno dimostrato che queste due tecniche sono poco invasive, e consentono al paziente di avere un decorso post-operatorio rapidissimo, utilizzando le proprie cellule nel rispetto delle normative vigenti. Anche nella ricostruzione mammaria e nell'aumento di volume del seno l'utilizzo del grasso autologo, arricchito con fattori di crescita e cellule staminali adulte (in pazienti selezionate), rappresenta una valida alternativa alle protesi. Il tessuto adiposo viene infatti prelevato da altre parti del corpo della paziente come cosce, fianchi e addome per riempire e ricostruire le mammelle. A questo grasso vengono aggiunte le cellule staminali e i fattori di crescita, che agiscono come comando capace di dare indicazioni precise al tessuto adiposo, ottenendo il risultato sperato e consentendo un minor riassorbimento. I risultati hanno mostrato un maggior mantenimento nel tempo del volume mammario, e dimostrano che queste tecniche sono più sicure ed efficaci, e consentono di superare tutti i problemi relativi all'utilizzo delle protesi. La nascita internazionale della Medicina Rigenerativa risale al 2 novembre 2004 quando il governo federale americano approvò, con la risoluzione 71, il finanziamento del California Institute of Regenerative Medicine, attribuendogli fondi statali per 3 miliardi di dollari in 10 anni (la stessa quantità che fu utilizzata per lo Human Genoma Project).  
 
 
 
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