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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Per il divieto delle banche private, anche la Casa Reale conserva all'estero le staminali cordonali
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Notizia 
2 marzo 2006 20:28
 
La Casa Reale spagnola ha confermato che cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale dell'infanta Leonor di Borbone, nipote del re Juan Carlos e possibile futura erede del trono di Spagna, sono state congelate in un centro specializzato statunitense per essere conservate a futuri scopi terapeutici. Subito dopo la nascita di Leonor nell'ottobre scorso, su proposta della clinica madrilena dove avvenne il parto e per decisione dei genitori e principi ereditari Felipe e Letizia delle Asturie fu prelevato sangue dal cordone ombelicale e trasferito in un centro specializzato in Arizona. E ora cellule staminali dell'infanta sono conservate a bassissima temperatura per essere eventualmente utilizzate in futuro in caso di infermita' della bambina dall'impresa Cord Blood Registry (Cbr) di Tucson che conservera' il materiale genetico fino al 2020. Una decisione, quella di Felipe e Letizia, simile a quella presa da numerose famiglie spagnole, secondo la Casa Reale.
Il quotidiano Abc ha rivelato d'altra parte che alcuni mesi prima della nascita di Leonor, un'impresa spagnola, la VidaCord non ancora autorizzata ad operare nel paese dove la materia attende di essere regolata per legge, ma che possiede una banca genetica in Polonia, si era egualmente offerta di conservare le cellule staminali dell'infanta.
Il presidente del Comitato Scientifico della Societa' internazionale di bioetica (Sibi) Marcelo Palacios ha lamentato che i principi delle Asturie "o qualsiasi altra persona sia costretta ad andare all'estero" per conservare sangue del cordone ombelicale dei propri figli perche' in Spagna non ci sono centri ad hoc. Palacios ha invitato il governo ad aggiornare la legislazione in materia per evitare questo inconveniente. Un portavoce della Organizzazione nazionale dei trapianti (Ont) che dipende dal ministero della sanita', ha attirato l'attenzione sul fatto che inviare cellule ad un centro in un paese straniero vuol dire mettere informazioni genetiche delicate in mani private che non garantiscono la riservatezza dell'operazione.
La ministra alla Sanita' e Consumo Elena Salgado, ha scartato l'ipotesi che il caso dell'infanta possa influire sulla legislazione spagnola: "i governi fanno le leggi secondo l'interesse nazionale".
Nel frattempo si apre un fronte di scontro con la Comunidad di Madrid, dove la presidente Esperanza Aguirre ha ricordato che e' da un anno e mezzo che stanno lavorando ad un decreto per permettere la conservazione del sangue cordonale, e che questa possibilita' non ha nulla a che vedere con i trapianti: "Si tratta semplicemente del fatto che i genitori possano depositare in Spagna, come viene fatto in 21 ei 25 Paesi dell'Ue, il cordone ombelicale per far si' che i progressi della scienza permettano di salvare i neonati da malattie".
 
 
 
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