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 ITALIA - ITALIA - Proibizioni. Libro di Marco Cappato
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24 ottobre 2017 10:56
 
"Il libro l'ho scritto grazie a dj Fabo": Marco Cappato ha iniziato la presentazione del suo volume "Credere, disobbedire, combattere", che si è svolta a Milano questa sera, ricordando la battaglia di Fabiano Antoniani, l'uomo tetraplegico accompagnato dall'esponente radicale a morire in una clinica svizzera. Il libro di Cappato prende avvio proprio da questa vicenda e dalla lotta per la libertà di scelta sul fine vita. Una delle tante battaglie civili condotte "in 25 anni di militanza radicale", ha ricordato l'autore: come quelle per i diritti degli omosessuali, la legalizzazione delle droghe, la libertà di ricerca sulle cellule staminali embrionali. Oltre a raccontare le sue azioni politiche, condotte sempre con i metodi della nonviolenza e della disobbedienza civile, Cappato ha detto di aver provato a inserire nel volume "un piccolo saggio politico". "Proprio la disobbedienza civile, cioè il non rassegnarsi a subire le cose che non vanno e il mettersi in gioco in prima persona - ha spiegato -, può aiutarci a invertire la crisi della democrazia, in un momento in cui nessuno crede più che si possano cambiare le cose con il voto". "Disobbedire non è giusto di per sé", ha detto ancora Cappato, "bisogna vedere per cosa lo si fa. Un'idea di fondo del libro è che la lotta per smontare le proibizioni non va condotta perché le droghe, la morte, la ricerca scientifica non pongono problemi etici, ma perché le proibizioni vanno contro l'uguaglianza dei cittadini: fanno sì che solo chi ha più mezzi possa avere libertà di scegliere". "Se il 65 per cento degli italiani sono favorevoli all' eutanasia, ma in Parlamento non si riesce ad approvare neanche una legge sul testamento biologico - ha concluso Cappato -, è evidente che c'è uno scollamento, ma anche una mancanza d'informazione: se fossero organizzate delle tribune in cui i leader politici spiegano le posizioni favorevoli e contrarie, queste leggi ci sarebbero già da anni". 
 
 
 
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