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 SPAGNA - SPAGNA - Ovaie ringiovanite con staminali. Nascono bimbi
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Notizia 
4 luglio 2018 16:06
 
Tre bambini sono nati grazie a una nuova tecnica di procreazione medicalmente assistita: il ringiovanimento ovarico attraverso il trapianto di cellule staminali del midollo osseo nell'arteria ovarica. Una novità presentata alla 34esima edizione del Congresso Eshre in corso a Barcellona, nato dalla stretta collaborazione tra Ivi e l'ospedale La Fe di Valencia e che dona una nuova speranza a tutte quelle donne, con bassa risposta e con insufficienza ovarica precoce, che non riescono a concepire a causa di problemi alle ovaie. Questo studio, diretto dal copresidente di Ivi, Antonio Pellicer, condotto da Sonia Herraiz (Ivi), Monica Romeu e Nuria Pellicer (ospedale La Fe di Valencia) è giunto alla sua terza fase e presenta risultati che fanno ben sperare. Dopo la prima fase nel modello animale, attraverso la quale è stato impiantato tessuto umano nei topi per verificare l'efficacia del trattamento con cellule staminali - riferisce una nota Ivi - lo studio è giunto a una seconda fase con 20 pazienti con bassa risposta ovarica. In quelle in cui sono state attivate le staminali, le cellule sono state estratte nel sangue periferico e reintrodotte nell'ovaio per invertire il processo di invecchiamento e attivare così i follicoli dormienti. "Nella seconda fase - spiega Nuria Pellicer - abbiamo visto che la tecnica aiutava a migliorare la risposta ovarica e aumentava la produzione di ovociti, ma essendo le pazienti con bassa risposta ovarica di età materna avanzata, una percentuale elevata degli embrioni era aneuploide, ossia soffriva di alterazioni cromosomiche. Inoltre, nelle pazienti con bassa risposta abbiamo riscontrato molta variabilità e, a volte, la variabilità poteva mascherare i risultati. In seguito abbiamo scoperto che le pazienti in menopausa o in pre-menopausa, ossia con insufficienza ovarica precoce, potevano rispondere meglio al trattamento e abbiamo deciso di progettare una nuova fase dello studio". La seconda fase è già stata accettata dalla rivista 'Fertility & Sterility' e sarà pubblicata prossimamente.
Per la terza fase attualmente si stanno reclutando donne di età inferiore ai 38 anni esclusivamente con insufficienza ovarica precoce. Quest'ultima fase prevede due stadi. Da una parte le cellule staminali saranno attivate, verranno estratte e saranno nuovamente introdotte nell'ovaio. D'altra si percorrerà una strada meno invasiva, attivando ugualmente le cellule per poi farle circolare intorno all'area interessata con l'obiettivo di invertire il processo di invecchiamento e favorire l'attivazione dei follicoli dormienti. Secondo Antonio Pellicer, direttore dello studio, "con questo ultimo approccio speriamo di verificare se, per il solo fatto di aumentare il numero di cellule staminali e farle circolare nel sistema sanguigno, queste sono in grado di raggiungere l'ovaio e di agire su di esso. La nostra idea, quando avremo una risposta chiara delle cellule, è di sviluppare una tecnica il meno invasiva possibile e standardizzarla, per poterla applicare in qualsiasi clinica". Va notato che, a parte il ringiovanimento ovarico mediante l'infusione di cellule staminali nell'arteria ovarica, esiste un'altra tecnica, anche questa per il ringiovanimento ovarico, in via di ricerca. Si tratta della frammentazione del tessuto ovarico. Anche Ivi, sempre in collaborazione con l'ospedale La Fe di Valencia, sta facendo studi in questo senso, con risultati ugualmente pieni di speranza, che verranno presto resi noti. 
 
 
 
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