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 ITALIA - ITALIA - Italia. Il Tar del Lazio concede a due donne di conservare il cordone ombelicale per uso privato
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Notizia 
2 maggio 2002 19:13
 
I giudici della terza sezione del Tar del Lazio hanno oggi accolto il ricorso di due donne contro il divieto di conservazione ad uso privato delle cellule staminali stabilito dall'ordinanza del ministero della Salute nel gennaio del 2002, riguardante "misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale". Il Tar ha anche deciso che il prossimo 11 luglio sara' discussa nel merito la legittimita' dell'intera ordinanza ministeriale, che per il momento rimane comunque in vigore. Una richiesta di sospensione immediata, presentata dalla societa' Cryo-Cell, e' stata infatti respinta. Le ricorrenti erano assistite dall'avvocato Antonio Guarino, secondo il quale le situazioni esaminate dal Tar "ricordano molto da vicino quella della donna che si era rivolta al Tribunale di Rieti". Lo scorso 19 aprile un giudice reatino aveva obbligato la Asl locale a prelevare le cellule dal cordone ombelicale per tentare di curare un altro figlio della stessa donna, afflitto da sindrome di Ondine. Dalla decisione aveva preso le distanze il ministero della Salute, secondo il quale "non esiste attualmente alcuna evidenza che le malattie genetiche rare possano essere trattate efficacemente solo con l'uso di cellule staminali". Il Tar e' stato dello stesso avviso dei giudici di Rieti, affermando "che si puo' consentire la sola raccolta e conservazione interinali delle cellule staminali da cordone presso una delle strutture pubbliche, la cui scelta puo' avvenire di comune accordo tra le parti". La facolta' d'uso delle cellule da parte della madre "e' autonoma", ed e' questa la parte dell'ordinanza del Tar che crea contrasto con le disposizioni ministeriali.
 
 
 
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