L'uso delle cellule staminali nei trapianti d'organo, per evitare il rigetto sono allo studio in progetti comuni fra alcuni dei massimi centri ricerca internazionali, quali l'Istituto Mario Negri, l'Istituto Weizmann di Scienze, il Pasteur e l'Ospedale Necker di Parigi. Collaborazione resa possibile dal sostegno del "Comitato Negri Weizmann" i cui risultati sono stati presentati a Milano. Giuseppe Remuzzi, coordinatore dei Laboratori Mario Negri di Bergamo, ha illustrato il progetto per stabilire la potenzialita' delle cellule staminali del donatore, in presenza di un breve trattamento immunosoppressivo, nell'indurre tolleranza al trapianto di tessuti e organi in modelli animali. "Per ora -ha detto il ricercatore italiano- si stanno ottimizzando le modalita' tecniche di isolamento e caratterizzazione delle cellule staminali. In parallelo, si stanno sviluppando strategie farmacologiche di breve durata per permettere l'attecchimento, nel ricevente, del maggior numero di cellule staminali del donatore e favorire l'induzione di tolleranza ad un successivo trapianto di tessuti o organi". "Un'altra strada verso la tolleranza -ha aggiunto Remuzzi- e' quella di introdurre nell'organo da trapiantare, dopo che e' stato prelevato, geni anti-rigetto: "questo -ha affermato- e' un modo ancora piu' rivoluzionario, che conferisce all'organo da trapiantare la capacita' di difendersi da solo dal rigetto senza dover modificare il sistema immune del ricevente".